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Aggiornato: 1 maggio 2025


L'ITALIA è un fatto nuovo, un Popolo nuovo, una vita che jeri non era: non ha legami fuorchè i voluti dalla Legge Morale, sovrana su tutte le Nazioni, giovani o antiche: non fa parte nei trattati dinastici anteriori al suo nascere, è quindi vincolata da essi, quando non consuonino colle norme del Giusto e dell'eterno Diritto. Dovrebbe dirlo altamente e operare liberamente a seconda. La tradizione è santa e dobbiamo rispettarla; ma, come in religione non è Tradizione quella d'una sola chiesa o d'un'epoca sola, ma quella dell'Umanit

Di fatto, si trattava veramente di un Impero tedesco. Si spezzò così ogni legame fra Roma e l'Italia, e l'Impero, e l'Imperatore tedesco non si recò più in quella regione che per trattare affari politici o dinastici che casualmente lo avessero richiesto.

Ministro di re costituzionale e promotore, per debito al principio che rappresentate, d'interessi dinastici, voi cercate le vostre alleanze esclusivamente fra i despoti. Italiano, e millantatore di concetti emancipatori, voi tradite deliberatamente l'Italia, ripetendo la parte di Lodovico il Moro; chiamando la tirannide straniera al di qua dell'Alpi, e dando assenso a un nuovo dominio e ad una potente influenza, difficile a sradicarsi, dove un Governo aborrito da tutti e logorato da lungo tempo nell'opinione sta per cadere. Uomo di Stato e pensatore politico, voi create al Governo inglese la necessit

Noi dovevamo resistere fino all'estremo. Quando si trattava nell'Assemblea di decidere tra l'accogliere i Francesi che movevano su Roma o combatterli, io m'astenni, per non esercitare influenza sopra una decisione che doveva essere espressione collettiva e spontanea, dall'assistere alla seduta: il Triumvirato non v'era rappresentato che da Saffi e Armellini, titubanti ambidue. Ma raccolto da un popolo e da un popolo repubblicano, in nome del Dritto, il guanto nemico, il duello non dovrebbe cessare che coll'esaurimento assoluto o colla vittoria. Le monarchie possono capitolare; le repubbliche muojono: le prime rappresentano interessi dinastici; possono quindi ajutarsi di concessioni e occorrendo di codardie per salvarli: le seconde rappresentano una fede e devono testimoniarne fino al martirio. Per questo noi avevamo fatto anzi tratto gremir Roma di barricate: alla guerra delle mura doveva sottentrare la guerra delle strade; e in Roma sarebbe stata tremenda. Quella guerra fu resa impossibile dai Francesi i quali s'appagavano visibilmente di padroneggiare la citt

Col secolo XV tutti i rapporti politici subiscono grandi variazioni: i popoli escono dalle forme cattoliche della Chiesa e dell'Impero, e assumono forma moderna. Il mondo europeo entra in una fase totalmente nuova del suo sviluppo, e nel secolo XVI esso offre l'aspetto di varii nuovi gruppi di stati uniti fra loro per mezzo di alleanze e di leghe determinate da bisogni dinastici o nazionali. Il grande rivolgimento di tutto l'Occidente, cominciato alla met

Che il manifesto: Cittadini lavoratori, sparso in quel primo giorno e causa dei primi disordini, e firmato: I Socialisti milanesi, ed in esso si parla di rivolta della fame e della disperazione, alla quale il Governo del Re risponde coll'eccidio scellerato dei supplicanti pane e lavoro, si parla del militarismo piovra della nazione a servizio di alleanze e d'interessi dinastici, di privilegi odiosi, ecc. Si dice che il Governo del Re ha preparato quelle rivolte e le ha volute; sono opera sua. La responsabilit

Torino era diventata il rifugio dei maggiori emigrati italiani. La rivoluzione scoppiò colla guerra. Cavour destreggiandosi abilmente coi bisogni dinastici di Napoleone III, che doveva stordire di vittorie la Francia per toglierle di pensare alle origini infami e alla vita anche più bassa del secondo impero, lo trasse in Lombardia contro l'Austria.

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