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Aggiornato: 21 luglio 2025


Prima un Comitato esecutivo: due romani, Armellini e Montecchi; un napoletano, Saliceti; poi, il Triumvirato: proporzione identica di elementi. Ma inferiormente al potere, quanti applicano e vivificano il concetto primo, quanti amministrando, sciogliendo le questioni individuali, operando ad ogni ora, esprimono e modificano il paese, furono romani.

Il 29 marzo fui scelto Triumviro. Aurelio Saffi e Armellini mi furono colleghi. Il 17 aprile confermammo con decreto le proposte anteriori sulla cifra e sull'ordinamento dell'esercito. Avevamo gi

Il 29 marzo 1849, dopo la rotta di Novara, fummo eletti triumviri, io, Saffi e Armellini. Ci affrettammo a porre in atto le principali tra le idee maturate coll'amico. Un decreto del 16 aprile dichiarava che l'esercito romano raggiungerebbe la cifra di 45 000 uomini ed 80 cannoni, più due batterie di montagna.

Intanto l'Assemblea commetteva ai signori Rusconi e Pescatini si conducessero al Capitano Oudinot, e meglio a voce gli spiegassero la protesta precedente l'ultima deliberazione, e lo fecero; di che l'Oudinot sgomento giurava tacto pectore del tutto fuori delle sue intenzioni, e delle istruzioni del Governo ristorare il Papa, desiderava il voto del popolo liberissimo si palesasse, qualunque poi il governo uscito da quello egli prometteva osservarlo; un popolo fraterno aprisse le braccia ad un fraterno popolo accorrente a salvarlo onde le bandiere unite sventolassero sul Campidoglio, come a Civitavecchia. Richiesto di dettare un bando in questo senso si obbligò farlo; gli oratori romani parvero contentarsene; e per pegno di animo riconciliato consentì di rimandare con gli oratori a Roma il capitano Fabar, che da vicino renderebbe meglio capaci municipio, ed Assemblea dell'animo del generale; e l'erano le medesime lustre; volevano entrare. L'Assemblea uditi gli oratori, ed i Triumviri Saffi e Armellini, dacchè il Mazzini avverso agli accordi si astenne dallo intervenire e questo fu atto lodato di temperanza civile, confermò il partito gi

Precipito la narrazione come quella che si versa su cose a tutti notissime; il Papa col monitorio del primo gennaio 1849 protesta, e vieta ai fedeli di partecipare all'assemblea constituente sotto pena di scomunica; nonostante ciò apresi, e ci concorrono i fedeli; si mette il partito della decadenza del Papa ed è vinto con voto quasi universale, imperciocchè i dissidenti sommassero a quindici sopra 142; posta altresì a partito la dichiarazione della repubblica ebbe contro soli ventidue voti, che per la scarsezza loro e' furono come se non fossero; l'assemblea elesse ancora un Triunvirato composto di Armellini, Saliceti, e Montecchi: varia di loro la fama come suole nei mareggiamenti politici; però cribrata ogni cosa ad Armellini consentono molta scienza legale, e di ciò porgono preclaro testimonio le sue allegazioni forensi, e nelle altre faccende più ingegno, che dottrina: nello eloquio spedito: Catone in piazza, Epicuro in casa: cupido di primato, nei propositi incerto, di modi, e di parole coperto, prete fu e non sapeva dimenticarsene; altre taccherelle gli appongono, e le avr

E caduta l'ultima, dopo Venezia e l'Ungheria. Saffi ed Armellini eran patriotti distinti e virtuosi, ma questi due triumviri, siccome la maggior parte degli uomini che componevano la costituente romana, anche buoni ed intemerati, abbisognavano di ciò che si vuole in tempi urgenti, cioè una mente risoluta e ferrea con pieni poteri, e Mazzini, che non l'avrebbe tollerata, non era l'uomo da supplirla.

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