United States or United Kingdom ? Vote for the TOP Country of the Week !


Non c'è pericolo; rispose il fratel Giocondo. Lei sa, priore, che stono maledettamente. Bene; vi permetto di stonare.... nel senso di non rispondere a tono; ripigliò il padre Anacleto. Non abbiamo niente da nascondere, è vero; ma non tutto ciò che si può dire va detto. Dopo questo breve colloquio, il priore tornò nel parlatorio. Eccomi a Lei, commendatore; diss'egli. Se vuol favorire....

Giù alla spiaggia cocente, alla palizzata che chiude il bastimento in costruzione, vidi una fanciulla bisbigliante ad una fessura. Era la marinarina: e fuggì e riprese ad empirsi il grembiale di scheggioni di legno. Su quella fessura non era scritto Parlatorio. Oh con chi parlava?

«Siccome prima di farsi monaca era Contessa di Ronano, così ha serbato ancora nel mondo molte amiche, che vengono spesso a vederla per tener con lei delle conversazioni edificanti e chiederle dei buoni consigli. Una di queste sue amiche è una Duchessa Lantieri, una signora grande, magra, che ispirerebbe molta soggezione, se non avesse una voce dolce e delle maniere che, invece, fanno innamorare. Un giorno, la Superiora mi disse di accompagnarla alla grata. Può immaginare che caso per me. Tremavo come una foglia, ma poi mi rassicurai, quando, alla grata, vidi una signora che mi fece un mondo di feste, e mi disse che un suo nipote era cugino del cognato d'una grande amica della mia povera mamma! Si figuri!... sentirmi a parlare della mia povera mamma.... mi vennero le lagrime agli occhi!... La Duchessa (era lei) mi consolò.... mi disse tante belle cose, e promise che sarebbe tornata a trovarmi. Infatti, quasi tutte le settimane anch'io andavo in parlatorio, e la buona Duchessa mi portava quasi sempre dei regalini, delle immagini sacre, belle, che non avevo mai viste le uguali, e dei libri devoti che formavano la mia felicit

Una volta, per altro, fu chiamato il padre Prospero; e questi, non che ricusare di lasciarsi vedere al parlatorio del ponte, non mostrò nessuna meraviglia d'essere stato chiamato. Che voleva dir ciò?

Siete monachine vestite di nero, avete nero cappuccione che vi cela il volto, sfilate silenziose dalla porta segnata di croce alla chiesuola. O monachine, io entrai sotto l'androne freddo del vostro monistero, e vidi una finestretta e su quella era scritto Parlatorio. Oh con chi parlate?

Eh! via!... Non sono più l'adolescente che dava i pruriti del suo corpo snervato al voluttuoso abbraccio della sera, all'odore dell'incenso e delle ostie inzuccherate, quando il mese di Maria veniva a visitarci, nel parlatorio come una donna profumata, più bella che le sorelle dei miei amici!... Fortunati!

Dell'altre monachette ognuna crede, e lievan occhi e mani al paradiso. Marfisa a dir l'uffizio ognor si vede, e un giorno fu trovata all'improvviso con un flagello, mezzo ignuda, ardente, che si battea le spalle leggermente. Non v'è piú alcun che per santa non l'abbia. Al parlatorio andava qualche volta, ed affogando nei polmon la rabbia, ragiona a Bradamante e umil l'ascolta.

Da questo lato adunque tutto volgeva a seconda. Ma il guaio era dall'altro. Dopo l'accaduto del giardino, la fanciulla di casa Salvani era stata trasportata all'infermeria del monastero; le era sopraggiunta la febbre, e colla febbre il delirio. Da alcuni giorni si era alquanto rimessa in salute; ma la poverina era tuttavia così debole, che non poteva scendere in parlatorio, e la marchesa di Priamar non trovava modo di condurre innanzi il negozio. Avrebbe Maria consentito ai suoi disegni? certo. Non le era uscita di bocca la nobilissima promessa, che ella non avrebbe infamata la memoria di sua madre, se morta, fatta arrossire quella povera donna, se viva? Egli, adunque, che faceva assegnamento sulla virtù come sul vizio, era sicuro dell'esito; ma vedeva andar la cosa per le lunghe, e ciò lo metteva in pensiero. La marchesa Lilla, saputo lo stato della fanciulla, era in una ansiet

I miei monaci sentivano essi l'arcana influenza del serafino biondo? È lecito di sospettarlo. Sentite questa, che potrebbe mutare il sospetto in una mezza certezza. Il serafino, quel medesimo giorno che era entrato in convento, ricordando ciò che gli aveva detto in parlatorio il priore, si era arrisicato a toccare il tasto del giornale scientifico. E di l

Emilia continuò a passeggiare, affliggendosi che il conte non desistesse da un progetto da lei sempre respinto. Perduta nelle sue tristi riflessioni, si trovò insensibilmente al bosco che circondava il convento di Santa Chiara, alla vista delle cui torri, accortasi allora quanto si fosse allontanata, risolse di prolungare un po' più la passeggiata, e d'andare ad informarsi della badessa e delle monache sue amiche. Entrò nel parlatorio, e non avendovi trovato nessuno, suppose che fossero tutte in chiesa; finalmente giunse una monaca cercando la badessa con aria d'impazienza, senza osservare Emilia. Ella si fece conoscere, ed intese che stavano pregando per l'anima di suor Agnese, la quale aveva languito per molto tempo, ed in quel momento era moribonda. La monaca le fece il dettaglio dei patimenti di suor Agnese, e le orribili convulsioni da essa patite. Era ricaduta in uno stato tale di disperazione, che le sue proprie orazioni, alle quali si univano quelle di tutta la comunit