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Sono Carmela Selletta, eccellenza, volevo vedere, se è possibile... io ho qui mio figlio... ha sette anni... Giuseppe Selletta... Ma, Dio mio! Non dovete venire qui. fece il vecchio, la penna levata questo non è parlatorio, Dio mio! Ah! santa pazienza! Così m'hanno detto, eccellenza mormorò la vedova, mortificata ho incontrato per le scale un giovane e m'ha insegnata la porta...

Entrati nel bosco, risalirono il viale dei frassini, svoltarono tra i due poggi che sapete, videro il convento in mezzo alla sua conca di verdura, ridiscesero e finalmente giunsero al parlatorio. Vado ad avvertire il padre priore; disse fratello Giocondo. Intanto farò mettere le loro valigie nella foresteria. Prima di andarsene di l

Nella prima ora del pomeriggio arrivarono al paese di Ortona. Anna battè alla porta del monastero e chiese di vedere l’abadessa. All’entrare si presentava un piccolo cortile con nel mezzo una cisterna di pietra bianca e nera. Il parlatorio era una stanza bassa, con poche sedie in torno: due pareti erano occupate dalle grate, le altre due da un crocifisso e da imagini. Anna fu subito presa da un senso di venerazione per la pace solenne che regnava in quel luogo. Quando la madre Veronica apparve d’improvviso dietro le grate, alta e severa nell’abito monastico, ella provò un turbamento indicibile come dinanzi all’apparizione di una forma soprannaturale. Poi, rianimata dal buon sorriso dell’abadessa, ella compì il messaggio in brevi parole; depose nel cavo della ruota le scatole, ed attese. La madre Veronica le si rivolse con benignit

Fu un gran trionfo per Cardello. Da principio le molte teste di monache e di educande affollate dietro le cinque grate del parlatorio, e che ridevano anticipatamente soltanto a vederlo in mezzo al grande stanzone, infagottato in quell'abito che gli scendeva fin sotto le ginocchia, ritto, in attesa di cominciare la rappresentazione, lo avevano intimidito. Ma la vanit

Intanto nel parlatorio riserbato è un apparato di altro genere. La Nobilt

L'uscio del parlatorio si aperse e fratel Giocondo annunziò la venuta del priore. Lo zio, ricordandosi d'essere stato capitano della guardia nazionale, assunse un'aria dignitosa, se non a dirittura marziale. Il nepote scosse leggiadramente la sua zazzerina bionda, compose le labbra ad un sorrisetto malizioso e volse gli occhi all'entrata, per ricevere la prima impressione.

Seguitiamo il padre Prospero e vedremo anche noi il personaggio che lo faceva correre con tanta fretta al parlatorio del ponte. Ma gi

Importa dunque meditarvi intorno, dai pochi, della sola dote, amorosi delle poche, del maritarsi in genere, entusiaste. Ed anche questo Capitolo amaro come la Genziana, è ormai esaurito. Lo studio di pittura Da quindici giorni circa, Alfredo lavorava in fretta e furia attorno al suo quadro, Il Parlatorio del Convento di Monache.

Signore, signore! fece la vedova. Che c'è? chiese lui mettendo il piede sul primo gradino dell'altra tesa, e voltandosi. Dove si va per vedere... per parlare con un bambino? Io ho qui mio figlio... Vi levate presto voi la mattina? Questa non è ora di parlatorio. Ma, via, può accadere che vi facciano vedere il bambino. Andate su, dal segretario. Dov'è? chiese timidamente la vedova.

I due amici d'infanzia si abbracciarono con entusiasmo, e dopo parecchie domande di Cirillo ad Alfredo, sulle bellezze ed avventure del di lui ultimo viaggio, il primo si meravigliava pel soggetto del quadro di genere, in grande formato, quasi a termine. Il Parlatorio di un Convento di Monache? Io avrei scelto, osservò allegramente Cirillo, piuttosto Gli effetti soavi di una festa da ballo!