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L'Agata era nel suo giardinetto aspettando il mio ritorno, quando io le comparvi dinanzi tutto sconvolto dall'interna lotta delle mie sensazioni. Vedendomi ne rimase confusa, temendo di non avere incontrato il mio gradimento. La rassicurai piuttosto coi gesti che colle parole, perchè mi mancava la voce.

Il povero Dal Pozzo, ignorando tutto, udendo che Chiarofonte era partito per Catania, temette qualche pazzia e corse qui. Mi trovò che escivo dal palazzo del principe, ove avevo appena letto la lettera del duca a donna Maria. Mi domandò di Federico con parole confuse; compresi tutto, lo rassicurai e lo condussi meco. Desideravo, lo confesso, avere qualche schiarimento.

Li guardai attentamente; s'avanzavano di trotto; eran dieci, parte vestiti di color oscuro, parte di bianco; mi parve che nessuno avesse il fucile; il capo era un vecchio colla barba bianca; mi rassicurai. Formiamo il quadrato! gridò il cuoco. Non c'è bisogno risposi. Il vecchio della barba bianca s'era scoperto il capo e si dirigeva verso di me colla berretta in mano. Era un Israelita.

La rassicurai con una stretta di mano; ed entrato nel salottino, chiusi l'uscio dietro a me.

«Siccome prima di farsi monaca era Contessa di Ronano, così ha serbato ancora nel mondo molte amiche, che vengono spesso a vederla per tener con lei delle conversazioni edificanti e chiederle dei buoni consigli. Una di queste sue amiche è una Duchessa Lantieri, una signora grande, magra, che ispirerebbe molta soggezione, se non avesse una voce dolce e delle maniere che, invece, fanno innamorare. Un giorno, la Superiora mi disse di accompagnarla alla grata. Può immaginare che caso per me. Tremavo come una foglia, ma poi mi rassicurai, quando, alla grata, vidi una signora che mi fece un mondo di feste, e mi disse che un suo nipote era cugino del cognato d'una grande amica della mia povera mamma! Si figuri!... sentirmi a parlare della mia povera mamma.... mi vennero le lagrime agli occhi!... La Duchessa (era lei) mi consolò.... mi disse tante belle cose, e promise che sarebbe tornata a trovarmi. Infatti, quasi tutte le settimane anch'io andavo in parlatorio, e la buona Duchessa mi portava quasi sempre dei regalini, delle immagini sacre, belle, che non avevo mai viste le uguali, e dei libri devoti che formavano la mia felicit