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Il conte d'Alleux aveva lasciato un figliuolo, raccomandandolo alla protezione di suo fratello, vescovo allora, ed in seguito arcivescovo e cardinale. Il conte di Muge aveva lasciato una ragazza, raccomandandola alle cure di sua sorella, superiora al Sacré-Coeur. I due militari avevano un'assai mediocre stima del carattere delle loro mogli. Il piccolo conte d'Alleux si chiamava Adriano.

«Può immaginare, signora Rhoda, come rimasi. Mi pareva come se m'avessero data una gran botta al cuore.... non sapevo più in che mondo mi fossi! Ma la Superiora mi fece animo, dicendomi che non dovevo turbarmi, ma invece ringraziare il Signore che aveva voluto evitarmi i pericoli che una giovane trova infallibilmente nel mondo, facendomi subito trovare una così fortunata occasione di abbracciare uno stato che, per quanto imperfetto, per quanto inferiore allo stato religioso, era pure quello che la Provvidenza aveva destinato al più delle ragazze. Mi fece l'elogio del Duca, della nobilt

Il come è semplicissimo. La monaca si rivolgeva con una lunga lettera, a forma prestabilita, alla sua superiora e le chiedeva le licenze di disporre del peculio, ossia del proprio vitalizio per i bisogni personali o per fare delle piccole offerte. La formula di questa lettera è un capolavoro di educazione, di rassegnazione alla volont

«Allora fui subito più quieta, e a furia d'interrogare il Signore, la Madonna e i Santi, mi parve proprio che rispondessero di , e che facevo bene ad accettare. Anche il mio confessore fu dello stesso parere, e io in capo ai tre giorni dissi alla Superiora che accettavo.

Perocchè il cardinale si metteva in misura di tagliare un abate nel figlio di suo fratello, per perfezionarlo in seguito e cavarne un vescovo. La superiora del Sacré-Coeur voleva tenersi sua nipote al convento, onde innalzarla poi fin non so dove al suo posto forse, quando ella morrebbe, o a quello d'una santa del paradiso.

Sul pozzo che non s'usava più e sulla cui bocca era stata posta una tavola, tre o quattro delle recluse erano saltate in piedi, per veder meglio. E a un tratto, nella folla, avanzando, le suore apparvero e si raccolsero in un silenzioso gruppo, di faccia al pozzo. La superiora balbettò: Figliuole... Gli urli copersero la sua voce.

La madre Eleuteria (chè così era chiamata fin da quando, uscì ancor giovine dal suo monastero, soppresso fra gli ultimi, al cadere del passato secolo) teneva come superiora le redini di quella pia casa da poco tempo fondata per le povere zitelle. Avvezza alla muta disciplina del chiostro, essa vedeva a malincuore l'autorit

Benissimo; diss'ella; prima di darli alla superiora vo' farmeli leggere dalla madre Scolastica, che legge così corrente, che gli è un gusto a sentirla. Non occorre; ripigliò Pasquale, mettendo ancora una volta la mano in saccoccia; eccone altri due che ho posti in serbo per Vossignoria.

Bisogna che la superiora godesse di quel suo impaccio, poichè sguardando la dama con due occhi fulvi e maligni, e facendo scorrere colle dita convulse le avemmarie del rosario che le pendeva dalla cintura, sogghignava tra , pensando che, se il volesse, poteva col più lieve pretesto rimandar quella giovine; tanto più facilmente, che la vedeva col

Di fuori, dal vasto cortile ove le recluse s'adunavano ogni giorno, una rauca voce femminile urlò: Monache! Monache! Ove siete?... La superiora additò l'uscio alle compagne e ordinò: Aprite. La porta s'aperse. Un fiotto di luce si riversò dal cortile nella chiesa e ne illuminò le ultime scranne. Tre o quattro donne apparvero sul limitare dell'uscio e vi si arrestarono, irresolute.