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Un grosso cuoco in berrettino bianco, e grembiale di tela, con una casseruola in una mano e un mestolo nell'altra, col faccione rubicondo aperto in un beato sorriso, faceva bella mostra di sul cartoncino inverniciato, sul quale era incollato un pacchetto di foglietti che portavan scritto, la data del giorno, il santo, il mese, le fasi della luna, l'ora del mezzogiorno e della mezzanotte, un avvenimento storico; e dietro una pietanza nuova, qualche dolce e la maniera di apparecchiarli.

Su questo filo all'incirca correvano i suoi pensieri, mentre le cicale facevano coro dagli ulivi. Finalmente il piccolo Cresti comparì nel vano d'un portichetto e si avvicinò col suo passo diritto di soldatino di piombo, tenendo l'ombrello chiuso sopra una spalla come uno schioppetto e il pacchetto delle paste nella mano.

Vedova, lo capisco; separata, no. Si alza. E notizie del duello? Non so niente. Oh, a proposito, dimenticavo il primo perchè della mia visita. Toglie da una borsetta di seta un pacchetto di lettere, sigillate e legate con una fettuccia. Le tue lettere. Afferrando il pacchetto. Che lettere? Le tue a Ugo. Ah! E come le hai tu? Ugo è venuto a portarmele. Quando? Le pone in tasca.

Ove hai tu messo quell'involto di carte che io celava sotto il mio materasso? Sta tranquillo! susurrò Bambina con un segno d'intelligenza: dorme nel fondo della cassa. Gitta questi occhiali dentro: un giorno, chi sa! sarò miope. Brava! stavo per dimenticare il pacchetto di ferruzzi a calze!

Li desumiamo da un viaggio affrettatamente fatto da Vaughan per andare a raggiungere il pacchetto da Messina a Catania, in un sereno mese di Ottobre, e poi nel centro della campagna di Girgenti.

Gli uomini, secondo i tempi e le occasioni, si occupavano di fatti interni del giorno, giunti ultimamente a loro conoscenza per via di volanti, di cocchieri, di servitori, di lacchè, gazzette ambulanti tutti; de’ fatti esterni, per mezzo di corrieri, fittaioli, procuratori, vassalli, amici, o per sentita dire dai fogli stampati, o dalle persone giunte sia con l’ultimo pacchetto da Napoli, sia con legni mercantili da Genova e Livorno, sia con la vettura corriera da Messina, sia con forestieri provenienti da Siracusa, Catania e Trapani³³². Difformi per le cose nostre, uniformi fin con le medesime parole per le straniere, i giudizî eran pronunciati a traverso tanti «si dice» che era bazza se di dieci notizie riferite nei circoli ve ne fosse una esatta.

Bensì arrivava il tempo in cui Paolo Spada abbandonava lui gli amici, non uscendo, chiudendo la sua porta, vivendo in casa per intiere settimane, fra le sigarette, il caffè e il lavoro. Questi furori di prosa e di poesia lo assalivano improvvisamente, dopo una gita nei dintorni, dopo la lettura di un libro, dopo aver ritrovato un vecchio pacchetto di lettere, ed egli si dava tutto a quel lavoro della composizione d'arte e della successiva scrittura, sommergendosi negli abissi della creazione e della forma, come chi da un altissimo picco si getta nel mare. Non conosceva più, Paolo Spada, in quelle sommersioni, misura di tempo e di spazio, fatti o circostanze, necessit

Poco dopo il 1770 la feluca di padron Parata faceva da corriera tra le due capitali, o portava lettere di privati e carte del Governo. Più tardi, il regio pacchetto Tartaro, comandato dal cap. D. Filippo Cianchi, e dipoi dal pilota D. Giovanni Fileti (anima di Mons. Gioeni, e vita del Seminario nautico da quello fondato), eseguiva il medesimo servizio, condiviso poi dal Leone, dall’Aurora e dal brik inglese The Progress. Il passeggiere aveva un camerino, una cuccetta e vitto, e pagava ventisette ducati in Napoli, o nove onze in Palermo (pari a L. 113,50 d’oggi). Poteva pagare met

Certo gliene avrebbe parlato per avere una scusa di romperla con lui, se un pacchetto di lettere, con un nastrino azzurro, e ch'ella sapeva ben custodito in una scrivania del marchese, non l'avesse tenuta molto inquieta e in dubbio sul da farsi.

La sera, Macario provò a lasciare quelle lettere sparse sul comò; ma la mattina, Celestina stessa le radunò, guardandosi bene dall'aprirle, ne fece un bel pacchetto, che legò con un nastrino, e lo presentò al marito, dicendo: Hai scordato queste carte sul comò: ti servono o le devo riporre? Buttale magari via! rispose Macario, profondamente deluso.