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I suoi debiti con lo straniero, debiti molteplici e complicati, si aggirano intorno a quattrocento milioni di pesos oro, ossia due miliardi di franchi; e con questo l'Argentina non è padrona delle sue ferrovie che per una parte insignificante. Vi sono poi i debiti interni dello Stato, e i debiti delle singole provincie, i debiti dei Municipî, che formano un cumulo enorme di passivit

Non ostante cotesti lati chiari, la Restaurazione non incorse puramente a caso nelle stoltezze di Carlo X: come afferma Guizot, fuori del parlamento stava in aria, senza base: pel complesso della nazione non fu mai altro che una palliata dominazione straniera. La politica pratica nel nostro secolo addottrinato sui libri viene traviata non solo dalle passioni o dai malintesi interessi, ma anche dagli errori dottrinali. Per esempio, i patrioti tedeschi si son fatti trarre in errore per anni e anni dalla comparazione dotta, e zoppicante sui due piedi, della confederazione germanica con l'americana e la svizzera; e similmente il ricordo scientifico dell'Inghilterra di Carlo II ha esercitato una tale influenza dissennante, da metterci quasi in sospetto del beneficio della scienza storica. L'edifizio statale di Cromwell, coperto alla meglio da una tettoia provvisoria, andò in conquasso tra i motteggi della nazione: un generale inglese richiamò il re legittimo; il partito repubblicano subito si disperse ai quattro venti, e i falli accumulati dai due ultimi Stuart indussero a suo malgrado il popolo fedele a una seconda sollevazione. Ben diversamente in Francia. È semplicemente falso, se gl'inveleniti avversari del bonapartismo oggi lo affermano, che Napoleone fu abbattuto altrettanto dalla Francia quanto dall'Europa. Se l'inverno del 1813 egli avesse accettato le proposte di pace ingiustamente miti degli avversari, avrebbe potuto contare sopra un governo assicurato per molto tempo; e anche dopo che la sua alterigia imperiale ebbe tirati gli eserciti stranieri sul suolo della Francia, l'odio del popolo al massacratore non era alla lunga abbastanza forte per spezzare dagl'incastri interni le ferree giunture dello stato militare. Solo gli stranieri buttarono a terra Napoleone, e gli stranieri ricondussero l'antica dinastia. Per quanto le singole e lontane provincie del sud e dell'ovest salutassero con gioia la bandiera dei fiordalisi, rimane però assolutamente vera rispetto all'enorme maggioranza della nazione la scomunicata affermazione di Manuel, che la Francia accolse di mala voglia il ritorno dei Borboni. I nostri vicini si vantano a ragione di un vantaggio su tutte le altre grandi potenze: la Francia non possiede nessuna Irlanda, nessuna Polonia; le sue provincie sono tutte francesi con tutta l'anima. Oggi però si è aperta in questa nazionalit

Non crederete che, fra tanti complici, questi trattati passassero nascosti ai Grigioni: ma dagli interni tumulti occupati rimessamente provvedevano, mentre i Valtellinesi per questo appunto acceleravano vieppiù. E gi

Abbiamo riconosciuto come una delle cause essenziali dei mali interni dello stato lo scarso senso del diritto dei francesi. Altrettanto minor comprensione la nazione finora ha mostrato del diritto dei popoli stranieri. Quel po' di senso che ancora ne sopravviveva alle guerre di rapina di Luigi XIV e della Convenzione, andò sommerso nell'ebbrezza delle vittorie dell'impero. Sembra sovente, come se i nostri vicini sentissero in segreto la verit

Come sarebbe a dire? Che la popolazione vuol essere sgomentata dalla coscienza della vostra forza, cioè dalla forza dell'esercito che è tutt'uno; e distolta in altro modo dal desiderio di miglioramenti interni, compromettendone, cioè, gli interessi e i destini colla fortuna d'una guerra. Ma sarebbe dunque necessario... le condizioni della monarchia sarebbero tali da.....

Attilio s'era incaricato di distribuire il resto della gente negli usci interni dello stabilimento, fatti barricare nel miglior modo possibile collocando buon numero di operai alle finestre del piano superiore donde dovevano scagliare sugli assalitori quanti oggetti pesanti potevano loro venire alla mano.

Che cosa doveva essere questo patio, mi disse il Gongora, quando i muri interni del portico erano luccicanti di musaici, i capitelli delle colonne scintillanti d'oro, i soffitti e le volte dipinti di mille colori, le porte chiuse da tende di seta, le nicchie piene di fiori, e sotto i tempietti e nelle sale correva l'acqua odorosa, e dalle nari dei leoni schizzavano dodici zampilli che ricascavan nella vasca, e l'aria era pregna dei più deliziosi profumi dell'Arabia!

Forse così favellando Manfredi mentiva i suoi interni sentimenti; forse anche parlava sincero, imperciocchè stia nella nostra natura, che la cosa conseguíta, nuda del desiderio e della speranza, divenga minore dell'aspettazione, e il dolore dello acquisto non abbia compenso nelle gioie dell'acquistato.

I suoi Interni erano cupi, un fondo unito, senza concessioni di forma, senza lenocinii d'artista poco coscenzioso che mette più in luce un seggiolone intagliato, un grande caminetto che le figure del suo quadro. Gli si addebitava anche una certa sprezzatura del disegno, un bizzarro modo di contorcere lo scorcio dei suoi personaggi, una ricerca dei soggetti gravi, e che fanno pensare.

Roma per altro, confidente negli aiuti di Francia, per resistere all'urto dei nemici interni ed esterni, faceva sforzi inauditi, ma non le fu conceduto sfuggire ai mali di una rivoluzione, alla quale spingevano i garibaldini che romoreggiavano per ogni intorno, e gl'intendimenti dei rivoluzionari, che presero maggior ansa, quando nel Moniteur del 22 ottobre apparve la notizia della sospensione dell'imbarco delle truppe francesi a difesa della Santa Sede.