United States or Zambia ? Vote for the TOP Country of the Week !


Quando lo stampatore veneziano Rapetti, sotto gli auspicî della Duchessa Anna-Maria Gioeni, volle iniziare in Palermo una Biblioteca galante, dovette fermarsi al solo primo volume, mentre la medesima Biblioteca, per il gran numero di compratori, veniva su prospera a Firenze ed a Venezia.

Poco dopo il 1770 la feluca di padron Parata faceva da corriera tra le due capitali, o portava lettere di privati e carte del Governo. Più tardi, il regio pacchetto Tartaro, comandato dal cap. D. Filippo Cianchi, e dipoi dal pilota D. Giovanni Fileti (anima di Mons. Gioeni, e vita del Seminario nautico da quello fondato), eseguiva il medesimo servizio, condiviso poi dal Leone, dall’Aurora e dal brik inglese The Progress. Il passeggiere aveva un camerino, una cuccetta e vitto, e pagava ventisette ducati in Napoli, o nove onze in Palermo (pari a L. 113,50 d’oggi). Poteva pagare met

Gioeni, altri infine ad ammirare la solenne posa del Palermo dello scultore Marabitti. Delle sgradevoli figure che in semicerchio, di fronte a Palermo, convulsamente si contorcono, tutti ignorano la ragione.

Meno male che la Villa non si chiude, e vi si può restare ad agio fino a tardi. Gareggiando di patriottismo il Presidente G. B. Paternò legava altra somma per «la notturna illuminazione nel tempo estivo quando mancava la luna». Monsignor Gioeni fece di suo le porte, i chioschi, la fontana centrale, ecc. Adsumus hic vigiles. Florae sunt numine plena Omnia, quae lustrato Tu temerarie, cave⁵¹²;

Di Monsignor Gioeni può pensarsi ch’egli avesse la passione di fabbricare. Non prima, infatti, erano principiati o condotti innanzi i suoi edifici, ch’egli per pentimenti sopravvenuti voleva riformarli: lusso consentitogli dalle non comuni e quasi sempre ben impiegate ricchezze. Con la passione delle opere edilizie procedeva in lui quella della gloria; poichè se pochi lo somigliarono nello esercizio incessante della virtù, egualmente pochi si piacquero quanto lui di raccomandare la propria fama alle opere che da quell’esercizio traevano vita e calore in iscrizioni non prive di lunghezza e di ampollosit