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Aggiornato: 29 luglio 2025


La casa di che nacque il vostro fleto, per lo giusto disdegno che v’ha morti e puose fine al vostro viver lieto, era onorata, essa e suoi consorti: o Buondelmonte, quanto mal fuggisti le nozze süe per li altrui conforti! Molti sarebber lieti, che son tristi, se Dio t’avesse conceduto ad Ema la prima volta ch’a citt

In quella notte nel palazzo del senator Malipieri a festeggiare le nozze di una sua figlia con un patrizio Veneto, tenevasi una sontuosissima festa alla quale era stato invitato anche il povero Alberigo Fossano, che vi sarebbe certo intervenuto se si fosse trovato in tutt'altra condizione d'animo.

Tentennò il capo, e mi disse ch'era morto. Poco dopo le nozze della sua Clelia era stato colpito di gotta una prima volta, e n'era guarito in tempo per poter tenere al fonte battesimale la piccola Bianca che egli chiamava teneramente la sua nipotina.

Filocrate, vedendo in casa di Lúcia farsi apparecchi per le nozze che aspettavano di far con Crisaulo, si lamenta solo: il che è come uno epilogare sopra de la fortuna. Ed, al fine, discopre a Fronesia chi egli è; e come, la sera avanti, era ito da Lúcia con animo di vendicarsi di averci veduto andar Crisaulo; e, trovatola in aspettare (per essersi giá, la mattina, per consiglio di Fileno, partito Crisaulo de la cittá), aveva ottenuto il suo desiderio. Ed ègli da Fronesia discoperto come quella che egli pensò esser Lúcia fu essa: onde, veduto pur esser cosí volont

Egli vedeva ancora la signorina Lalla con quel suo vestitino succinto di mussola bianca, gli occhi bassi, le guance soffuse di un leggero incarnato; bella com'era bella l'ultimo giorno che si erano lasciati a Borghignano, poco prima delle sue nozze, quando gli promise che dopo... si sarebbero riveduti.

Quali a veder de' fioretti del melo che del suo pome li angeli fa ghiotti e perpetue nozze fa nel cielo, Pietro e Giovanni e Iacopo condotti e vinti, ritornaro a la parola da la qual furon maggior sonni rotti, e videro scemata loro scuola cosi` di Moise` come d'Elia, e al maestro suo cangiata stola;

PANDOLFO. Tu sai che ci convenemmo insieme con Guglielmo, io dargli Sulpizia mia figliuola per moglie, ed egli a me Artemisia sua figliuola, chiedendomi due mesi a fare le nozze, finché andasse e tornasse di Barberia.... CRICCA. Ed in un'ora non poteva andare e ritornare dalla barberia? PANDOLFO. Come in una ora si va nell'Africa? CRICCA. Io pensava dalla barberia a farsi radere la barba.

Enrica avea creduto operar con avvedutezza, licenziandola dal suo servizio non tosto furon fissate le nozze fra il principe Gorreso di Caprenne e lei. Le dette una ragguardevolissima somma, e le raccomandò di nuovo la bambina, ch'ella credeva avesse sempre in custodia. Per un pezzo, Enrica non vide più Cristina: un giorno la incontrò di nuovo nel parco di Mondrone.

A mezzanotte fummo chiamati a cena con grande stupore del signor Bröhl, mio testimonio, il quale prese il suo coraggio a due mani e domandò segretamente a me se queste nozze si facevano davvero o se non era tutta una graziosa burla del suo ottimo amico. La cena non riuscì molto allegra malgrado le brillanti descrizioni che Paolo veniva facendo della sua visita notturna al signor Bröhl.

Il vocione di Merelli tuonò, attraverso i cucchiai rumoreggianti: Per un pranzo di nozze avresti potuto dire qualcos'altro. Oh! fece il dottorone col naso nella scodella non incominciamo troppo presto. Le due sorelle incipriate abbozzarono un mezzo sorriso, indecise tra il fare la furba e il fare la ingenua.

Parola Del Giorno

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