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Il Principe di Danimarca; gli invitati pagano al caffè-danzante. Pensione di marinai. Dormitorio di operai. La taverna dei ladri. Un pick-pocket espansivo. Locande ignobili. Un prestigiatore che cangia l'argento in rame. Quadri notturni. Tre poverette. Una prigione bene abitata. Colpo d'occhio sul Tamigi. Haymarket a mezza luce. Londra miserabile ed i suoi visitatori. Rimedi contro il pauperismo.

Li sònura e li canti Piacinu a tutti....⁵¹⁵. ⁵¹⁵ Scimonelli, Poesie: Contro una comitiva, ecc. Questo svago non fu smesso mai per lungo volger di estati: ed i Palermitani attendevano ansiosi la stagione buona per goderselo sempre. E quale svago più delizioso che concerti e canti notturni dei cittadini più abili nell’arte della musica e del canto!

Ma pur le ciglia lagrimose e meste Portai mai sempre; e vaghe piaggie e liete Furonmi lassa a rimirar moleste, da' sonni notturni ebbi quiete; S'a te l'armi d'Amor son manifeste, O mai cadesti a l'invisibil rete, Non mi saprai negar, che non sia forte Di lontananza il duol come la morte.

. . . . . . . e all'orror di notturni Silenzi, s'intendea lungo ne' campi Di falangi un tumulto, e un suon di tube, E un incalzar di cavalli accorrenti, Scalpitanti sugl'elmi ai moribondi, E pianto ed inni, e delle Parche il canto.

Flora non conosceva nessuno di questi eleganti viaggiatori notturni che giunti davanti alle case del Boss, si fermarono in crocchio ad aspettare chi stava più indietro.

La sala di prima classe era quasi piena. Una signora francese, seduta davanti al pianoforte, sonava a memoria alcuni notturni di Chopin, incoraggiata dalle sommesse approvazioni di dieci o dodici uditori di buona volont

Nello scendere dal treno a Napoli io constatai che una lotta si era scatenata fra il mio cervello volitivo pieno di idee di guerra e di prossima offensiva e il mio cuore tremante, vinto, liquefatto, napoletano. Irritatissimo, sconvolto, con le lagrime in gola, traballavo nella carrozzella traballante pei vicoli notturni.

Hanno un servizio di diciassette o diciotto ore sulle ventiquattro e pagano, con le trattenute sullo stipendio ridevole, i pisolini notturni, e le mancanze che fuori di questo luogo farebbero storcere le budella dalle risa. La barba lunga mi ha sempre fatto schifo. Al largo me la faccio radere una volta al giorno.

«In questa calma trascorsi la mia gioventù. Poi, la mia buona mamma passò a miglior vita. Fu il mio più grande dolore. Ragazzo, quando i terrori notturni mi presentavano l'imagine della morte, pensando al mio povero babbo che non avevo conosciuto, io pregavo fervidamente il Signore di farmi morire nello stesso preciso momento della mamma; con un terremoto, per esempio, che ci avrebbe sepolti, abbracciati, sotto un monte di rovine. Non potevo assuefarmi all'idea di sopravviverle, di restar solo nella nostra casa. Pur troppo dovetti restarvi! Ma allora, per la prima volta, provai il bisogno di una donna che mi stesse al fianco. Dove trovarla?... Scorse dell'altro tempo. Avevo trentacinque anni, una buona salute, una discreta fortuna, qualche reputazione di intelligenza e di onest

Intanto s'ode La campanella de' notturni salmi, E vien chiusa la porta, e traversato L'ampio cortil, tutta la pia famiglia Entra nel tempio e tragge al coro, e canta. La Contessa DEODATA ROERO DI REVELLO, nata SALUZZO.