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Nello scendere dal treno a Napoli io constatai che una lotta si era scatenata fra il mio cervello volitivo pieno di idee di guerra e di prossima offensiva e il mio cuore tremante, vinto, liquefatto, napoletano. Irritatissimo, sconvolto, con le lagrime in gola, traballavo nella carrozzella traballante pei vicoli notturni.

A sera, Lorenzo rincasando irritatissimo per una vistosa perdita al giuoco, eccitato dai fumi del vino e dei liquori, passò nella camera della moglie, e il suo occhio grifagno vide che l'orologio mancava dal suo solito posto. Ne chiese, e udito del regalo fattone alla balia, scoppiò senz'altro in una di quelle sue tremende collere che gi

Canzio in special modo era irritatissimo: disse ai nostri amici che a giorni sarebbe partito, come infatti partì, per condurre via tutti gli uomini che erano adunati a Chambery e a Montmelian.

Avvenuta la rivoluzione religiosa, Giuliano, entrato in Antiochia, volle restituire all’antico splendore il tempio ed il culto d’Apollo, e ciò non poteva farsi se non si trasportavano altrove le reliquie del martire, che deturpavano il luogo sacro. Ed infatti ordinò che si eseguisse il trasporto. Quest’ordine fu causa di una grande dimostrazione dei Cristiani d’Antiochia, i quali, al dire di Sozomene, accompagnarono in folla, cantando salmi, per quaranta stadi, la cassa dove giaceva il martire. Giuliano fu per questa dimostrazione irritatissimo e si sarebbe lasciato andare ad atti di rappresaglia, se non fosse stato rimesso sulla buona strada dal prefetto Sallustio. Se non che, pochi giorni dopo, un terribile incendio divorava il tempio d’Apollo. I Cristiani affermarono che un fulmine mandato da Dio aveva posto in fiamme il tempio, ma Giuliano non dubitò un istante a darne la colpa ai Cristiani. Con grande amarezza egli ricorda, nel Misobarba, questo fatto, e pone a raffronto la condotta degli Antiochesi con quella di altre citt

C'è cara suocera mia replicò, irritatissimo, Alberto che suo fratello ha bisogno di una lezione... E se non fossimo in un luogo pubblico... No supplicò Diana no, Alberto. E soggiunse lasciandosi cader su una sedia: Io lo prevedevo che la presenza dei Nocera avrebbe recato dei guai... Ma, insomma, spiegatevi...

Il capitano Raby è tornato irritatissimo. Alla Divisione non si parla affatto di armistizio; ordine di continuare l'inseguimento senza tregua. Col tenente Bosca e il capitano, al lume delle torce nell'acqua gelatissima, cerchiamo un guado praticabile. Il letto dell'Arzino è pieno di bombe a mano, migliaia e migliaia buttate via dai reparti austriaci fuggenti. Prima di spingere le blindate nell'acqua bisogna fare una scarpata nella riva opposta che è scoscesa. Tutti all'opera con zappe e badili. Notte accanita, ma faticosissima al lume incerto delle torce, rallegrata soltanto da una gara esilarante di bestemmie formidabili contro la slealt