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Aggiornato: 3 giugno 2025


Geme la terza: Io voglio i miei vent’anni. Chi me li rende, coi divini inganni d’allora?... Io dunque fui quella che visse di baci e «Amor» col proprio sangue scrisse, e coperse con maschere di grazia le febbri della carne non mai sazia?... Le mie labbra han le stimmate roventi dei morsi. Io so l’orror dei roghi spenti. So delle rughe l’onta ed il martirio sulla bellezza; e il torbido delirio

Lalla purchè egli se ne andasse in pace, purchè non la compromettesse col suo furore insensato, non si oppose che debolissimamente; e allora si sentì addosso una furia di baci che parevano morsi, sul collo, sui capelli, sugli occhi, sulle guance, sulle vesti, dappertutto.

ambo le man per lo dolor mi morsi; ed ei, pensando ch'io 'l fessi per voglia di manicar, di subito levorsi e disser: "Padre, assai ci fia men doglia se tu mangi di noi: tu ne vestisti queste misere carni, e tu le spoglia". Queta'mi allor per non farli piu` tristi; lo di` e l'altro stemmo tutti muti; ahi dura terra, perche' non t'apristi?

Non fu latente la santa intenzione de l'aguglia di Cristo, anzi m'accorsi dove volea menar mia professione. Pero` ricominciai: <<Tutti quei morsi che posson far lo cor volgere a Dio, a la mia caritate son concorsi: che' l'essere del mondo e l'esser mio, la morte ch'el sostenne perch'io viva, e quel che spera ogne fedel com'io,

Ne riportò, è vero, parecchi morsi alle orecchie e qualche contusione, ma le carezze di cui fu ricolmato, gli fecero sopportare allegramente quei piccoli malanni. Ora dimmi un po', Ersilia: Credi tu che Sparalampi ove fosse stato allevato con gli stessi riguardi di Turco, sarebbe venuto su quel cane robusto e valoroso di cui ho cercato darti un'idea?

Questo è poco, Crisaulo, ché sei tal che potrai sempre vivere in questo mondo con onore, se ben ti biasmi il popolo e la plebe: perché questo è lor proprio alcun vive dai lor morsi securo; e spesso i morti gli sentono anche lor dentro a la terra. E questo è, per il piú, che è gente vòta di robba e di pensieri; e altro non hanno u' esercitar la lor maligna mente che ne' fatti d'altrui.

egli sentiva pure il desiderio di rallentare il passo, per cogliere a volo qualche frase di quei discorsi animati, per intendere di che ragionassero tutti quei cittadini di Valladolid, che parevano morsi dalla tarantola. Dei fatti altrui non era curioso: quanto a , tutto ciò che poteva accadergli di peggio era accaduto da un giorno. E che cosa, finalmente, potevano aver di nuovo, i cittadini di Valladolid? Forse li metteva in festa una delle tante solennit

Ah! vuoi battaglia? e battaglia avrai, io dico. Egli calci, e calci io; egli morsi, ed io bastonate da levare il pelo: alla fine egli chinò gli orecchi, e sospirando chiese capitolare. Perdono ai vinti, purchè si lascino cavalcare. Io vi salii sopra, e ce ne partimmo insieme da buoni amici, come se neppure avessimo avuto contesa fra noi.

«Goccie fredde di sudore m'inumidirono la fronte. Mi pareva che quei colpi maledetti vibrassero l'ora della mia condanna. Una specie di tremito nervoso m'assalse; mi morsi con violenza una mano. M'alzai e passeggiai ancora in lungo e in largo per la stanza come una belva in gabbia, e ciò mi fece un po' di bene.

Non fu latente la santa intenzione de l’aguglia di Cristo, anzi m’accorsi dove volea menar mia professione. Però ricominciai: «Tutti quei morsi che posson far lo cor volgere a Dio, a la mia caritate son concorsi: ché l’essere del mondo e l’esser mio, la morte ch’el sostenne perch’ io viva, e quel che spera ogne fedel com’ io,

Parola Del Giorno

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