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Aggiornato: 6 giugno 2025
Or quasi Ipalca ha smarrito il coraggio per il finto marito che gemea, e dice: Eccovi alfin quel dal formaggio. Caro Gesú! fuggir non si dovea. Marfisa è oppressa, ma l'ha minacciata con una guardatura spiritata. Prendesi alloggio, ed all'uomo-fanciulla venne un dottor d'una trista figura.
L'autore della Marfisa cambia nel nome di «Ruet» ciò che a Venezia si chiama «Liston», ch'era una viottola nella piazza di San Marco, formata da sedili posti in due lunghe file, in cui avvenivano le cose descritte nelle ottave 72-76. Da parecchi anni tal adunanza non è piú in costume. Stanza 2.
68 Il medesmo desir Marfisa avea, per far del padre suo tarda vendetta; e con gli sproni, quanto più potea, facea il destrier sentir ch'ella avea fretta. Ma né l'una né l'altra vi giungea sì a tempo, che la via fosse intercetta al re d'entrar ne la citt
Ma nel fermarsi alcuni giorni poi, l'antico detto si verificava: «tutt'òr non è quel che splende tra noi», sicché Marfisa assai farneticava. Vede alcun gentiluom, che, agli occhi suoi, a' panni molto agiato non sembrava; non tenea cocchio o pompa, e pur in cera del cor dipinta avea la primavera.
66 Così lo spirto mio per le belle ombre ha molti dì aspettato il venir vostro: sì che mai gelosia più non t'ingombre, o Bradamante, ch'ami Ruggier nostro. Ma tempo è ormai che de la luce io sgombre, e mi conduca al tenebroso chiostro. Qui si tacque; e a Marfisa ed alla figlia d'Amon lasciò e a Ruggier gran maraviglia.
73 Disse Marfisa: E molto più sieno elle degli uomini che Serse ebbe gi
Ma che mi giovan tante belle scene, se la Marfisa non mi vuol piú bene? Cosí dicendo, si metteva a urlare come un fanciul che al culo abbia un cavallo. Prete Gualtier lo corre a confortare, gridando: Voi parete un pappagallo. Qui non vi convien piangere e gridare: cotesto amore alfin convien lasciallo. Di troppo offeso siete: io vi consiglio a lacerar la scritta dal periglio.
Molti fattarelli cavati dal mio Turpino, che la riempiono, servono di pretesti a porre in circostanza le dame, i cavalieri, l'arme e gli amori; e dalla circostanza pullula quella satira sul costume, alla quale chiedo la benedizione dal cielo. Alle due consuete sciagure degli altri libri anderá sottoposta la Marfisa. Se una è quella di non essere né letta né badata, l'altra è quella della critica.
Il parlamento ebbe una gran baldanza a non darmi il sigillo dell'impero diceva; per sua parte n'ho vergogna e gliene incaco e peggio, se bisogna. Marfisa a' paladini aveva detto «assassini» e «briccon» con insolenza, che non aveano Filinoro eletto: gli discacciava dalla sua presenza. Veniva il buon Terigi, poveretto; ma lo trattava con indifferenza.
46 Mandricardo e Ruggier fu nel secondo; nel terzo fu Ruggiero e Rodomonte; restò Marfisa e Mandricardo in fondo, di che la donna ebbe turbata fronte. Né Ruggier più di lei parve giocondo: sa che le forze dei duo primi pronte han tra lor da finir le liti in guisa, che non ne fia per sé né per Marfisa.
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