Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 6 giugno 2025
Sarti, mercai, calzolai per le scale andavan suso e giuso a tutte l'ore, e conveniva loro metter l'ale per non provar di Marfisa il furore. Chi merletti, chi drappo o cosa tale, chi vesti seco porta e dentro e fuore, e chi polizze vecchie non pagate; poi va via con le gote rigonfiate.
Cordellina e Svario furono due de' piú celebri avvocati del fòro veneto. Stanza 5. Di Marfisa bizzarra cantar voglio. Cantolla un altro, e non ebbe concetto... onde rimase con Paris e Vienna ad aspettar qualche moderna penna. Un certo Dragontino da Fano scrisse un poema nel Cinquecento, intitolato La Marfisa bizzarra, seguendo le fantasie romanzesche del Boiardo e dell'Ariosto meschinamente.
Si noti che l'astuto don Guottibuossi cappellano adulava ironicamente Marfisa, gran estimatrice delle dette opere, per prenderla nella rete e per farla sposa di Terigi. Stanza 37. Marco e Matteo dal Pian di San Michele, ch'eran torrenti della poesia, a don Gualtieri accendevan candele perché Terigi a un d'essi l'ordin dia...
16 Or quivi ritrovandosi Marfisa, che d'uscire alla giostra avea gran voglia, ed era armata, perché in altra guisa è raro, o notte o dì, che tu la coglia; sentendo che Ruggier s'arma, s'avisa che di quella vittoria ella si spoglia se lascia che Ruggiero esca fuor prima: pensa ire inanzi, e averne il pregio stima.
Dopo queste premesse a la fin posso condurvi di Marfisa in sulle porte. Se alcun pedante mi venisse addosso a dirmi: Tu potevi ir per le corte, dico di no, perché le cose in pria convien apparecchiar. Pedante, via!
Tuttavia do questo avvertimento preliminare alle annotazioni fatte sulla Marfisa, onde le fantasie interpretatrici non escano dal quadro storico de' costumi e de' caratteri in generale ch'esistevano nella patria dello scrittore della Marfisa, poema faceto, nel tempo che fu composto. Stanza 1.
Quando partia, Marfisa diligente Ipalca gli spedia senza riposo, e sali, e dolci accuse si mandavano, e viglietti infocati che fumavano. Terigi in casa non trova la sposa, e s'anch'ell'era in casa, ella non v'era. Ognuno al meschinel narra qualcosa, e s'inventava, ed egli si dispera.
Pel maritaggio di Marfisa s'ode grand'apparecchio, e don Gualtieri ha cura. La bizzarra la visita si gode del sposo, ch'è una gran caricatura. Le spose alla Ruet van mascherate; una comparsa l'ha disordinate.
Pur s'affannava per acquistar merito sempre, e va mulinando qualche tratto che lo faccia alla dama benemerito. Qualunque cosa per questo avria fatto, per non star sempre come nel preterito; e si pensò che, se con qualche matto o savio maritar potea Marfisa, avrebbe avuta grazia in questa guisa.
Al numer diciassette picchiato hanno: Ferraú tosto, per acquistar fama, apre, mettendo Ipalca a saccomanno con ceremonie, e quel momento chiama felice, glorioso, e dá del resto; ma Ipalca affatto era inesperta a questo. Sei volte un'«umilissima» infilzando, con rossor di Marfisa, entra e s'asside: il sipario, che allor si andava alzando, il complimento, grazie a Dio, recide. La commedia si fa.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca