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Aggiornato: 6 giugno 2025


Si fa nel primo canto agli Angelini, agli Orlandi, a' Rinaldi la pittura, agli Olivieri e all'altre alme famose, perché il lettor s'informi delle cose. Se non credessi offender gli scrittori che han rotto con lo scrivere ogni sbarra, e son fatti del mondo inondatori, io canterei di Marfisa bizzarra.

Cotesti fogli formano un libro sulla fronte di cui si vederá scritto: La Marfisa bizzarra, poema faceto. È superflua una confessione che i fatti esposti in dodici canti della Marfisa non siano di gran rimarco. Ciò non è mia colpa.

14 Marfisa con Ruggiero a questo segno si muove, e non aspetta altra trombetta; prima rompe l'arrestato legno, che tre, l'un dopo l'altro, in terra getta. De l'asta di Ruggier fu il pagan degno, che guidò gli altri, e uscì di vita in fretta; e per quella medesima con lui uno ed un altro andò nei regni bui. 15 Di qui nacque un error tra gli assaliti, che lor causò lor ultima ruina.

117 e s'avranno in quel tempo, e se saranno, tardi o più tosto, mai per aver moglie, che sempre a quelle sudditi saranno, e ubbidienti a tutte le lor voglie. Tornar Marfisa, prima ch'esca l'anno, disse, e che perdan gli arbori le foglie; e se la legge in uso non trovasse, fuoco e ruina il borgo s'aspettasse.

Io trovo ne' romanzi di que' tempi certe avventure magre da pidocchi, e fatti da sbavigli, cosí scempi, di quei poeti, e lunghi un tirar d'occhi, che riformavan quegli antichi esempi di battaglie, di giostre e spade e stocchi; onde le genti che leggevan quelli erano imitator de' scrittorelli. Or vi conduco a Marfisa e a Ruggero.

23 Non era agli ripari anco arrivato del re african questo primiero aiuto, che con Marfisa fu da un altro lato l'animoso Ruggier sopravenuto. Poi ch'una volta o due l'occhio aggirato ebbe la degna coppia, e ben veduto qual via più breve per soccorrer fosse l'assediato signor, ratto si mosse.

Una furia infernal quando si sferra sembra Marfisa, se quel sembra Marte. Vero è ch'un pezzo il giovene gagliardo di non far il potere ebbe riguardo.

Dal convento fuggon Marfisa e Ipalca, coll'esempio d'una filosofessa a lor talento. Ruggero a Malagigi, per far scempio, chiede ove sia la suora, ma giá spento è di mago il mestiere. I paladini dietro a Marfisa van fuor de' confini. Uom non v'è piú vil d'un malfattore, ch'abbia la coscienza maculata, e benché mostri gran core e furore, egli ha sempre paura in sen celata.

Marfisa va che il diavol ne la porta; di saper del guascon non vede l'ora: ben cinque porte dietro le son chiuse, cerca lo'mperché, chiede scuse. Cosí la quaglia maschio, dal quaglieri e dalla quaglia femmina disposta, seguendo il canto, cieca volentieri entra sotto del bucine a sua posta.

Giunto a Parigi, Galerana attenta volle gli fosser poste le coppette, sei sopra i lombi, e grida: Ch'ei le senta, ed una in sulla nuca, che fûr sette; mai fu lieta mai fu contenta se anche un servizial non se gli mette, dicendo: So ben io che un serviziale a un riscaldato è la man celestiale. Dodone aveva scorsa l'Inghilterra, invano di Marfisa ricercando.

Parola Del Giorno

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