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Ma finalmente, stanco e appassionato d'aver abbandonata Galerana, che aveva innanzi agli occhi in ogni lato per lui dolente e vecchia e poco sana, la rottura e l'amor l'han consigliato: è la speranza per Marfisa vana; sicché tornò a Parigi di portante, lasso come venisse da Levante.

Si chiamavano in Venezia «denunzie secrete» alcune teste spaventose di marmo, fitte nelle muraglie de' magistrati, le quali teste o mascheroni avevano una gran bocca aperta, in cui i delatori, che volevano star celati, scagliavano le querele scritte in una cartuccia contro coloro che volevano accusare ed esporre a' processi d'inquisizione. Stanza 53. ...fatto vecchio servente a Galerana...

Se viene in Francia, con pension ben grande compagna vuol di Galerana farla: quando tornare al padre anco domande, sin alla Lizza vuole accompagnarla: edificar le vuole un monastero, quando servire a Dio faccia pensiero.

Ugger danese, che della pagana legge alla nostra era venuto un giorno, fatto vecchio servente a Galerana, con essa tutto il facea soggiorno, perch'ell'era decrepita e mal sana. Ugger fedele l'era sempre intorno, allo sputo porgendole la tazza, piú si ricordava la corazza.

Galerana, secondo gli antichi romanzi, fu imperatrice e moglie di Carlo Magno. Il titolo di «servente» è abbastanza in costume a' giorni nostri per intendere qual sia l'uffizio di quello. Stanza 55. Marco e Matteo del Pian di San Michele... Si è detto che sotto le persone de' due paladini antichi Marco e Matteo dal Pian di San Michele sono figurati i due poeti Chiari e Goldoni. Stanza 61.

Giunto a Parigi, Galerana attenta volle gli fosser poste le coppette, sei sopra i lombi, e grida: Ch'ei le senta, ed una in sulla nuca, che fûr sette; mai fu lieta mai fu contenta se anche un servizial non se gli mette, dicendo: So ben io che un serviziale a un riscaldato è la man celestiale. Dodone aveva scorsa l'Inghilterra, invano di Marfisa ricercando.

Poiché tra lor ragionato s'avea di quel che giova al viver nostro e nuoce, Galerana il rosario fuor mettea ed ambidue si facevan la croce: l'uno intuonava e l'altro rispondea, insin che lor poteva uscir la voce. Poi Galerana a letto si mettia; Uggeri salmeggiando andava via.