Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 28 giugno 2025
TRAPPOLINO. Che te manca? non me vedi? MALFATTO. Sai? lo vorria, adesso che me aricordo, quello delli quatrini. TRAPPOLINO. Se non me dici altro, tu starai di fuori. MALFATTO. Non cognosci tu quell'uomo grande cosí, che me parlava ieri? TRAPPOLINO. Tu devi essere qualche pazzo. LUZIO. Tu l'hai a punto indovinato. MALFATTO. Sí, sono la merda! TRAPPOLINO. O va' magna, va'. Bona sera.
E io partim andarò al bibliotecario ancora a riscuotere un chirografo, idest un libellulo scritto de nostra mano repleto d'ingeniosi e acuti e morali detti. MINIO. Valete. REPETITORE. Andate savi. LUZIO. Valete. REPETITORE. Non fate stultizie. LUZIO. Alla fé, che lo mastro m'ha fatto molto male. MINIO. E che vo' dire che non me ha dato a mi? LUZIO. Non te ha dato: che ne so io?
PRUDENZIO. E tu, Luzio, fa' che te ricordi ch'è verecundia alli optimi discipuli ignorare le cose del preceptore che disce e doce le buone educazioni. Fa' questo latino: «Mentre che lo mastro me dá li cavalli io tiro le corregge». LUZIO. «Inter... inter mastrum...». PRUDENZIO. Di' un'altra volta. LUZIO. Hem! hem! MALFATTO. Quelli con che si magna lo pane. PRUDENZIO. Lassalo dire. Attendi a te.
LUZIO. Guarda pur che tu non me dichi le bugie, che il mastro me voglia e poi non sia lo vero. MALFATTO. Alla fé, non dico bugie io. E me llo ave ditto ancora quell'altro che stava con quello, con esso. LUZIO. Ché diavolo non parli che sii inteso? MALFATTO. Orsú! Andamo, che te llo dirò poi domattina, fraschetta! LUZIO. Oh! tu me dice villania, sciagurato! MALFATTO. Me ciancio con teco.
Si sa bene ch'io non sono bastante a dargli delle stelle del cielo. LUZIO e MINIO scolari, CECA serva. LUZIO. Lassame caminare, ché 'l mastro non me dia un cavallo; ché me par sia troppo tardi e sai che sempre me fa sdelacciare le calze e me alza la camisa e me dá, qualche volta, con una scuriata cosí grossa cotta nell'aceto.
TRAPPOLINO. E va' alle forche, sciagurato! MALFATTO. Orsú! Basta. Adunque recomandami a esso e dilli ch'a lui sempre sempre... LUZIO. E camina, se vòi! Non vedi tu che parli col vento, ché colui s'è partito? MALFATTO. Be', io volevo che facessi l'imbasciata a quel compagno. LUZIO. Tutti te lli fai compagni. Non te vergogni? Ma va' bussa, va'. MALFATTO. O aspetta un poco. Tic, toc.
Ma andiamo un poco qua, ché voglio parlare a un mio compagno. LUZIO. Come ha nome? MALFATTO. Non te llo voglio dire. Ecco la casa. Aspettateme voi, Luzio, ché voglio bussare. LUZIO. Sí; ma spácciate. MALFATTO. Tic, toc. Oh de casa! oh nesciuno! oh quello! Tic. Non ci deve essere, neh vero? LUZIO. No, che non ci deve essere. Andiamo con Dio. MALFATTO. Lassame bussare tre altre volte, prima. Tic.
PRUDENZIO. Alzalo dunque a quel modo, ché volo ut tu discas che totiens quotiens... MALFATTO. Non ce vole venire, vedete. PRUDENZIO. Alla fé, che, quando te do a fare i latini, voglio che tu li facci meglio che se fussino in vernacula lingua. LUZIO. Oimè! oimè! oimè! oimè! MALFATTO. Non me date a io, che ve venga lo cancaro! LUZIO. Oimè! oimè! Dio mio! MALFATTO. Oh potta del diavolo!
Io te voglio dare mille vapulature acciò che tu essemplifichi gli altri condiscipuli tuoi. Olá! o Minio! MINIO. Che ve piace? PRUDENZIO. Postulame Malfatto. MINIO. Misser sí. LUZIO. Oimè, mastro! oimè! PRUDENZIO. «Qui parcit virge odit filium». Tacci, giottonciculo! ché chi non riprende con degne castigazioni el figliuolo l'ha in odio e non lo dilige. LUZIO. Eh! non me datis in vias, de grazia.
MINIO. Te vorria dir una cosa; ma non vorria che me raccusassi. LUZIO. Non te raccuso, alla fé. MINIO. Sí! sí! Non te lo credo. LUZIO. E dimmelo, de grazia: vòi? MINIO. O giurame prima, per la croce de Dio benedetta, de non me raccusare. LUZIO. Vedi, per questa croce, che non dirò niente. MINIO. Sai che me ha ditto lo mastro? che dica a mia sorella che lui li vole essere marito.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca