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Aggiornato: 31 maggio 2025
Il vecchio pittore si rallegrava di vedere raccolta in casa sua tanta gente. I congiunti non erano molti, poichè egli non era nato in Arezzo e messer Luca Spinelli neppure. Ma una zia si trovò, ed anche una copia di cugini o di cugine, a cui si aggiunse una mezza serqua di amici vecchi, che potevano considerarsi come parenti, o giù di lì.
Lo è certamente; notò messer Luca Spinelli. Costa caro uno specchio! Oh, per questo avete ragione; ma non era il caso di vederci altro guaio. La mia figliuola veramente non li aveva, certi pregiudizi per il capo; ma voi mi capirete bene; sentirsi dire che il rompere uno specchio porta sventura, non è certamente una cosa piacevole, specie alla vigilia d'un matrimonio.
Non s'era commosso neppure alla notizia della malattia. «Desidero che Leonardo guarisca egli aveva scritto sdegnosamente ai suoi genitori perchè non si deve augurar male a nessuno, ma in fin dei conti la sua morte non sarebbe una disgrazia nè per la famiglia, nè per Venezia, nè per l'Italia.» L'Italia! Che cosa c'entra l'Italia? brontolava il conte Luca.
Solo da pochi anni i pittori avevano istituita in Firenze la loro confraternita speciale, e mastro Jacopo di Casentino, che v'era ascritto dei primi, aveva dipinto per l'oratorio di quella un San Luca che ritrae la Nostra Donna in un quadro. Ma ciò non bastava ancora a nobilitare i pittori, poichè, lo sapete, tutte le distinzioni hanno mestieri di pigliar lustro dal tempo.
La impazientiva specialmente il conte Luca, il quale passava delle ore tenendosi una boccettina d'aceto e un pezzo di canfora al naso, e lamentandosi: L'hanno voluta fare la rivoluzione! Ecco che cosa ci hanno guadagnato. L'avevo sempre previsto io.... Mettersi a cozzare con l'Austria!... era uno scacco matto sicuro.... Mi spiego?
Per fortuna, non vengono che una volta sola. Fiordalisa, figliuola mia, ora ti senti meglio, non è vero? Sì, babbo; rispose la fanciulla, con un filo di voce. Quest'aria mi fa bene. Ma vorrei berne tanta...tanta! Ho un po' di stanchezza...e un po' di sonno, anche. In quel mentre, capitavano sul loggiato parecchi dei convitati. Che cos'è avvenuto? chiese Luca Spinelli.
Il conte Luca, che ormai viveva in uno stato d'orgasmo continuo, sbuffava ma non reagiva contro le tirate della moglie. Tutt'al più, in un tuono che voleva esser di comando ed era invece di preghiera, insisteva perchè tacesse: Che donna, santo Iddio! Non sapete star zitta un minuto. Se ne sono andati i Tedeschi? E voi lasciateli in pace.
In questa condizione umiliante si trovavano quel giorno il conte Luca e la contessa Zanze Rialdi, cugini dei padroni, relegati insieme con la loro figliuola Fortunata a una finestra di fianco che dava sul rio e dalla quale il Canal Grande si vedeva solo in iscorcio. Nè la finestra era esclusivamente per i Rialdi, chè anzi essi dovevano dividerla con Don Luigi, precettore del contino Leonardo, e con un'altra signora soprannominata la contessa Ficcanaso per la rara abilit
Messer Luca era meno ammalato di quello che a tutta prima paresse. Ma fosse stato anche più grave, l'arrivo del figliuol suo, tanto invocato, lo avrebbe certamente rimesso in salute. Madonna Ghita, angiolo di bont
Vantava i servigi da lei resi a Leonardo durante la sua malattia e così indegnamente ricambiati, dipingeva coi più tetri colori lo stato della propria famiglia dopo la catastrofe; Fortunata che si stemperava in lagrime; il conte Luca che ci rimetteva la pelle dall'avvilimento; oh se ce la rimetteva; lei ch'era invecchiata di più anni in pochi giorni e ch'era sostenuta soltanto dall'idea di giovare agli altri;... senza contare poi Gasparo che navigava nelle acque del Levante e che ancora non sapeva nulla, ma che quando avesse saputo.... Misericordia!
Parola Del Giorno
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