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Aggiornato: 15 luglio 2025


La [I[liretta]I] è una sottile moneta d'argento del diametro di m. 0,024, e del peso di k. 13.3 1/2 ragguagliata a peggio 350 per marca, corrispondente al titolo 0,696181. Il diritto offre in tre linee la epigrafe DALMA = E . T = ALBAN, una rosa sopra la prima linea, altra sotto la terza. Il rovescio ha il leone in gazzetta attorniato dall'epigrafe S. MARC. VEN. coi punti foggiati a stelline. Nell'esergo la cifra XX (intendi soldi) parimente chiusa da due stelline. Una variet

99 che mille miglia e più, per questo solo era venuto, e non per altro effetto. Così senza indugiar lascia lo stuolo, e si volge al camin che gli vien detto, che verso il ponte fa Leone a volo, forse per dubbio che gli sia intercetto. Gli va dietro per l'orma in tanta fretta, che 'l suo scudier non chiama e non aspetta.

Temp’ era dal principio del mattino, e ’l sol montava ’n con quelle stelle ch’eran con lui quando l’amor divino mosse di prima quelle cose belle; ch’a bene sperar m’era cagione di quella fiera a la gaetta pelle l’ora del tempo e la dolce stagione; ma non che paura non mi desse la vista che m’apparve d’un leone.

Il leone, il popolo, si scosse e ruggì. Ruggì spontaneo, fidando nella propria potenza. E il ruggito fu tale che gli Austriaci impauriti, tremanti, s'appiattarono nelle fortezze. La vittoria era consumata, quando Carlo Alberto, per non balzare dal trono, varcò il Ticino. E dietro a lui, per non perdere l'utopia, lo sciame dei moderati.

Innocenzo VIII creò ventisei segretari nuovi e parvero troppi; Alessandro VI aggiunse sessanta scrittori di brevi; Gregorio XI cento scrittori di archivi; Leone, che avria venduto la sua parte di paradiso, portò le cariche nuove al numero di 1200; in tutto ai suoi tempi sommavano a 2150. Però intorno alle entrate della Curia romana giudico che si abbia a tenere per certo, che il prete non si attentò aggravarsi troppo sopra i popoli, come quello, che sentiva difettare di diritto, e temeva col soperchio suscitare querele ed indagini, che gl'importava evitare: avere il prete inventato con frutto sotto diverse forme varie maniere d'imprestito; essere stato costretto di ricorrere ai balzelli sul popolo mano a mano che gli scemavano le entrate per così dire spirituali: e queste essergli diminuite un po' per la calante devozione dei fedeli, e un po' per elezione di alcuni Papi, massime Paolo IV, e Pio V, rigidi vecchi, i quali, se la Curia poteva riformarsi, essi l'avrebbero riformata: nonostante tutto questo ed altro che se ne potrebbe dire, le entrate maggiori, non però infinite (come altri o credulo, o bugiardo va affermando) al Papa vengono per causa della fede, epperò egli avr

Ora ne giova il sapere che il Palavicino trovavasi appunto tra' commensali onde il Savelli aveva voluto rendere a Leone più decoroso il banchetto.

Quando dal Consiglio di leva dovettero rimandarlo a casa perchè figlio unico di vedova, gli ufficiali ebbero a dire che mai più bello e robusto soldato avrebbe servito il Re. Era forte come un leone.

Clemente VII, che gli aveva commesso le Storie, era succeduto ad Adriano VI sul trono di Leone X, del quale era stato segretario così accorto e stimato che pareva, secondo il giudizio del Guicciardini, piuttosto guidare il papa che servirlo.

Il tuo ingegno ha messe le penne maestre; puoi volare senza aiuto di chicchessia. Spinello si fece rosso, chinò la fronte e rispose: Maestro, al fianco vostro ho un cuor da leone. Ma da solo! Ci pensate voi! Non mi avverr

Da giovine, amò, o credette di amare, una Guglielmetta di Benagues, viscontessa guascona, la quale doveva essere una gran lusinghiera, e amica del numero tre, poichè le piaceva tenere a bada, nel medesimo tempo, lui Goffredo, Elia Rudel suo cugino, e Savary di Mal LeonePovera viscontessa! interruppe Giulia. Non sareste per caso un po' crudele con lei?

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