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Aperse mercato d'indulgenze, ma questa vuolsi considerare galanteria; chi non poteva andare a Roma pel Giubbileo pagasse la indulgenza un terzo della spesa del viaggio; immenso ei ne raccolse tesoro; il Bembo afferma 800 circa libbre di oro dalla sola Venezia, e parmi troppo se consideriamo, che le miniere del Perù, e del Messico erano tuttora sconosciute; immagina un collegio di ottanta scrittori di Brevi e li mise allo incanto, e neppure qui vuolsi biasimare troppo; costrinse il cardinale Colonna a rendere l'Abazia di Subiaco, e quanti simoniacamente lo promossero ebbero a rimettere fuori lo ingoffo; e in questa parte quasi lo lodo; spogliò i Savelli; peggio toccò ai Caetani; di un tratto imprigiona Giacomo protonotaro apostolico, e l'unico figlio Niccolò; questo strozza, quello avvelena, poi dichiara devoluti alla Camera Sermoneta e gli altri stati di loro: indi a breve li comperava Lucrezia ottantamila fiorini, e si dissero, e altri finse credere, sborsati; e' bisognava fare roba per Lucrezia, e fu colpa dei Caetani, che la possedessero, e che accomodasse a questa femmina dabbene; a forza s'impadroniva della eredit

L'illustre casa Savelli aveva solennemente invitato papa Leone ad una caccia ne' dintorni di Albano, e il papa, dilettandosi assai di que' campestri diporti, aveva tenuto l'invito, e con tutta la sua corte, i suoi poeti, i suoi dotti, i suoi musici, i suoi buffoni vi s'era trasferito quel stesso.

Che quel giovane signore, salito tant'alto pel forte ajuto di chi poteva quel che voleva, destasse invidia e dispetti nei più facoltosi patrizj di Roma, specialmente ne' Colonna, ne' Savelli, negli Orsini, è cosa troppo facile a supporsi, ma il seguente dialogo fatto da due personaggi appartenenti a quest'ultima famiglia, intanto che affacciati ad una finestra del loro palazzo vedevan passar quel signore alla testa delle sue belle truppe, ce ne può dare un maggiore indizio.

Ora ne giova il sapere che il Palavicino trovavasi appunto tra' commensali onde il Savelli aveva voluto rendere a Leone più decoroso il banchetto.

Tra i feroci baroni romani ferocissimo. Sisto V, che fu pontefice (ed avrebbe potuto anche essere carnefice) di Roma, certa volta invitati al Vaticano gli Orsini, i Colonna, i Savelli, i Conti Cènci, ed altri fra i più potenti dei nobili romani, dopo averli trattenuti alquanto in piacevoli ragionamenti si accostava agli aperti balconi, donde, volgendo gli occhi alla sottoposta citt

Camerlinghi, famigli, servi eran sollecitali da un burbero maggiordomo dell'illustre casa Savelli, perchè colla maggior magnificenza possibile alcuni addobbassero certe ampie sale, situate nel piano più alto del castello che guardavano il lago d'Albano e tutta la campagna di Roma; altri allestissero una mensa per duecento persone nella più vasta sala, situata a terreno; altri ornassero di festoni, di frondi, di fiori gli atrj, i cortili, i veroni, le finestre.

Per quel ch'io vidi, avrei anche potuto starmene a bottega. Tuo danno, se ti sei ostinato a non voler starmi presso, lo invece mi trovai a due passi da lei quando discese... ed ebbi agio così di guardarla come adesso guardo te. E ti parve? Le voci stavolta non han propalato il falso; è molto giovane, è molto bella, ma bella davvero. Conosci tu la figlia del Savelli?

Dalle date di queste lettere appar dunque averle scritte il Palavicino un anno prima all'incirca di questo giorno, che in Castel Gandolfo il principe Savelli sta apprestando a papa Leone forse il più sontuoso banchetto che mai siasi imbandito a quel tempo dall'opulenza fastosa dei patrizi romani.

Dopo un breve silenzio, e quando appunto il Corvino stava per romperlo, il nuovo personaggio lo prevenne, e uscì in queste parole: Il Savelli e il Morone hanno parlato di voi a Sua Santit

Ma il servizio ch'io vi chiedo è questo qui. Appena metterete il piede sul lastrico di Napoli, voi non andrete a casa vostra, fosse pur vostra moglie, vostra figlia, o vostra madre che vi aspettino. Prenderete una vettura e vi renderete immediatamente alla chiesa del Gesù. Se il padre Piombini è al suo confessionale, voi vi avvicinerete senz'altro a lui e gli darete la lettera dicendogli: «Leggete all'istante, più presto che all'istanteSe la chiesa è chiusa, andrete al parlatorio e lo farete chiamare dicendo che voi vi nomate Marco Savelli. Egli verr