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Ed ora leggete quest'altre frasi: "Bisogner

Forse nuove delusioni mi aspettano! ma pure queste illusioni mi sono care, l'unico appoggio alla vita stupida, insoddisfatta, di ogni in questa mia repressa giovinezza. Leggete le mie annotazioni... e qualche pagina del Giuliano e dell'Ugo. Se quell'uragano che avevo nell'animo l'avessi traboccato in fatti, che cosa potevo essere io? un demonio!

Torniamo alla filosofia; consideriamo il caso dello Schopenhauer. Lungamente disconosciuto, costui fu ed è onorato come pochi altri. Vuol forse dire che il pessimismo è l'ultima nostra parola? Sarebbe una cosa tutta negativa; ma, non riuscendo ad affermar nulla, avremmo pure une fiche de consolation sapendo almeno negare. E il secolo, cominciato coi turbamenti, con le delusioni e con le malinconie, potrebbe recitare compunto il credo disperato del filosofo di Francoforte. Se non che: studiate la sua vita, leggete il suo epistolario: vedrete che egli stesso operava contrariamente alla sua fede; i suoi atti e le sue idee facevano a pugni. «Egli che voleva conoscere la vita, il mondo, l'universo», sono parole del Rod, «trascurava poi di conoscere stesso; egli che additava la volont

Signori del governo, la mia giustificazione è compiuta: leggete tutti gli atti che vi rassegno, e pronunciate; io attendo con quella calma che l'uomo giusto ed onesto sa conservare in mezzo alle oscillazioni e alle politiche vicende.

Temo che in questa lettera siavi qualche frase, che venga da voi fraintesa. Vedremo. Leggete ad alta voce. Siete ansiosa? Davvero, don Francesco, voi mi affliggete. Leggete solo, se più vi piace. E si allontanò alquanto. No, non vi offendete, diss'egli avvicinandosi a lei. Ora ve la leggerò. Guardate se io vi amo!... Leggervi io stesso una lettera di Chiarofonte.... E senz'altro lesse.

La mattina seguente, essendo Emilia a colazione colla zia, le fu presentata una lettera, di cui, al solo indirizzo, riconobbe il carattere; la ricevè con mano tremante, e la zia domandò tosto donde venisse. Emilia la disigillò con suo permesso, e vedendo la firma di Valancourt, gliela consegnò senza leggerla. La Cheron la prese con impazienza, e mentre la leggeva, Emilia procurava d'indovinarne il contenuto nei di lei sguardi; gliela restituì quasi subito, e siccome gli sguardi della nipote domandavano se potesse leggere: «, leggete, leggete, figliuolale disse con minor severit

Una voce alle sue spalle le aveva detto: Paola, tu ami Fulvio. Ella rispose al marito: . E le due disperazioni si guardarono in faccia. L'uomo di cui leggete il nome nome poetico e predestinato qui sopra, era uno scrittore di novelle e di romanzi. Aveva trent'anni, era basso, robusto, tarchiato, la fronte breve, gli occhi neri e lividi, le guancie rosse, le labbra grosse e sensuali.

E poiché perspicacia d'intelletto non ve ne manca, solo che vogliate rifarvi delle male abitudini, lavorate, ve ne scongiuro, e lavorate da senno. Ma prima di tutto spogliatevi della stolida divozione per un solo idolo letterario. Leggete Omero, leggete Virgilio, che Dio ve ne benedica!

AVV. SARFATTI. , è proprio così. Questo è il dolo, cioè questa è l'intenzione. Perchè quando voi parlate di fine e leggete le sentenze di Cassazione che parlano di fine, alle quali sentenze aderiamo, voi cadete nell'equivoco, del resto comune, di confondere l'intenzione col fine, mentre il fine è uno degli elementi dell'intenzione ma non è l'intenzione.

Ciò detto, escì.... Donna Maria si era fatta pallidissima invece di arrossire. La rabbia si dipingeva sul volto di Camilla. Leggete dunque, signora, disse alla principessa. Donna Maria lesse, ma a bassa voce e sola. Le parole del conte glielo avevano suggerito. Il dispetto, che provò a quella lettura, fu vivo che toccò il vero dolore. Oh, mormorò, ecco dunque quanto ottenni!