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Aggiornato: 15 luglio 2025
Nulla altra cosa m'occorre, alla quale queste tre bestie si possano meglio adattare, che sia quello il che è a tutti comune, che alli tre nostri principali nemici, cioè la carne, il mondo, il diavolo; e per la carne intender la lonza, per lo mondo il leone, e 'l diavolo per la lupa. Questi tre continuamente vegghiano e stanno intenti alla nostra dannazione.
Temp'era dal principio del mattino, e 'l sol montava 'n su` con quelle stelle ch'eran con lui quando l'amor divino mosse di prima quelle cose belle; si` ch'a bene sperar m'era cagione di quella fiera a la gaetta pelle l'ora del tempo e la dolce stagione; ma non si` che paura non mi desse la vista che m'apparve d'un leone.
Egli vedevasi sempre dinanzi la superba immagine dell'almea col fucile in mano, come l'aveva veduta in mezzo alla pianura puntare calma e terribile il leone che volteggiavale d'intorno; parevagli di sentirsela ancora fra le braccia col capo appoggiato dolcemente al suo petto, trasportato sul dorso del veloce mahari coi capelli neri e profumati attorcigliati al collo; parevagli di ascoltare il debole suo respiro, il battere del suo cuoricino, il fremito delle sue membra, e provava emozioni violente, sconosciute, ignote, voluttuose, e sentivasi il sangue turbinare più rapido nelle vene, un fuoco strano accendersegli nel petto, fuoco che mettevagli la febbre indosso, fuoco che prendeva proporzioni gigantesche, che divorava e la memoria di Elenka e quella di Notis.
Fattosi buio, due dei nostri servi ci fanno una pantomima fingendo lo sciacal inseguito dal leone: per imitare questo ultimo un ragazzotto si avvolse in quattro cenci, si aggiustò sul capo una pelle in modo da far cadere i due orecchioni e si prese in bocca due bastoncini che accesi all'altro estremo fingevano gli occhi, ed imitando il passo e il grave respirare del re degli animali, percorreva il campo inseguendo il povero cane selvatico che per paura abbajava.
Idolo strano, sotto un padiglione d'argento d'ametiste e di sciamito, svolge la Donna mia l'incantagione: stringe la destra il giglio erto ed ardito, patera di profumi, ed un leone s'accovaccia a' suoi piè, mentre un fiorito ramo di cedro un colombo depone al suo capo di gloria redimito. Fumano innanzi a lei sette incensieri, mentre dicon le sue lodi i Grandarvi.
Il cavallo non s'arresta, non s'allenta mai. Tutte le fiumane di Leone e di Castiglia passarono gi
178 Come impasto leone in stalla piena, che lunga fame abbia smacrato e asciutto, uccide, scanna, mangia, a strazio mena l'infermo gregge in sua balìa condutto; così il crudel pagan nel sonno svena la nostra gente, e fa macel per tutto. La spada di Medoro anco non ebe; ma si sdegna ferir l'ignobil plebe.
Oh, insomma! gridò egli allora, Assereto, levati su! L'Assereto balzò in piedi tutto confuso, stropicciandosi gli occhi. Perchè svegliarmi? esclamò egli. Facevo un sogno così bello! Figurati; sognavo che il tuo Collini era venuto, con un cuor da leone, tutto armato di feroci propositi. Ma vedo bene che bisogner
Il leone dopo essersi allungato due volte e aver sbadigliato lungamente inarcando la lingua come una bestia che sa di potersi pigliare i suoi comodi, si affacciò allo sportello, guardò con aria d'indifferenza il barone di Rosen cui era venuto, suo malgrado, la pelle di cappone; e discendendo nello spazio riservato agli spettatori, incominciò a passeggiarvi per lungo e per largo, agitando la coda, e mandando un certo suo ruggito prolungato e sommesso in suono di soddisfazione e di gioia.
5 Ruggier per la vittoria ch'avea avuto di Leone e del padre imperatore, in tanta confidenza era venuto di sua fortuna e di suo gran valore, che senza compagnia, senz'altro aiuto, di poter egli sol gli dava il core fra cento a piè e a cavallo armate squadre uccider di sua mano il figlio e il padre.
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