Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 15 luglio 2025
Ed il viaggio, grazie a quell'incidente, continuò per un pezzo senza che nè il cavaliere, nè il padre Leone profferissero parola. Il primo non cessava dal pensare a quella donna, che il giovane religioso aveva veduta a Pesaro, e che forse era strettamente legata alla famiglia dell'Isola.
79 Tu, gran Leone, a cui premon le terga de le chiavi del ciel le gravi some, non lasciar che nel sonno si sommerga Italia, se la man l'hai ne le chiome. Tu sei Pastore; e Dio t'ha quella verga data a portare, e scelto il fiero nome, perché tu ruggi, e che le braccia stenda, sì che dai lupi il grege tuo difenda. 80 Ma d'un parlar ne l'altro, ove sono ito si lungi, dal camin ch'io faceva ora?
Il rovescio presenta il leone alato e nimbato, rampante verso la sinistra, ma colla faccia di prospetto, immergente la manca zampa posteriore nel mare e recante nella destra anteriore un ramo d'ulivo. Dinanzi al leone sorge sovra una rupe un turrito castello in cima al quale svolazza una bandiera.
Chi faceva quella visita a quell'ora ed in quel modo, era Gianni Foscarini, un bravo giovinetto, che avea guadagnate le spalline d'ufficiale combattendo a San Martino come un leone, e che in que' giorni aveva mandate al Ministero le proprie dimissioni, perchè voleva esser libero di andare con Garibaldi in Sicilia.
Nel cortile del chiostro di Santa Scolastica si vede, nella parete presso la porta della chiesa, una pietra murata: essa contiene un'iscrizione del 1052, del quarto anno cioè del pontificato di Leone IX, la quale dice che il venerando abate Uberto edificò la torre del chiostro in onore di Cristo, del suo rappresentante Benedetto e della sorella di lui Scolastica; enumera quindi tutti i possessi del chiostro, la grotta di Benedetto, i due laghetti che ancora esistevano, il fiume Aniene, con l'uso del mulino e il diritto di pesca, e ventiquattro castelli nel territorio dell'Aniene.
Ahmed portò le mani alla cintura cavando l'jatangan, ma lo ricollocò a posto e battè tre volte le mani. La tenda di pelle che separava in due stanze il tugul si alzò e comparve un negro di statura colossale, con una testa orribile ed enorme piantata su di un collo grosso come quello di un toro. Aveva su di una spalla una pelle di leone e teneva in mano una scimitarra dalla larga lama.
Nel diritto è la consueta rappresentazione del santo patrono di Cattaro, intorno a cui gira la leggenda SANTVS TRIFON, e a' cui lati le sigle F e L. Nel rovescio intorno al leone di S. Marco in gazzetta è la epigrafe S. MARCVS VENETI. I caratteri sono gotici. Vario è il peso degli esemplari, cioè da k. 2. 3 a k. 6.
che dal collo a ciascun pendea una tasca ch’avea certo colore e certo segno, e quindi par che ’l loro occhio si pasca. E com’ io riguardando tra lor vegno, in una borsa gialla vidi azzurro che d’un leone avea faccia e contegno. Poi, procedendo di mio sguardo il curro, vidine un’altra come sangue rossa, mostrando un’oca bianca più che burro.
Tutto intorno a te rovina, tutto è mutato; tu rimani lo stesso, e teco il sole italico, che scherza con le fulve tue onde come con la criniera di un vecchio leone.
Ciò detto, il degno uomo si lasciò andare per morto sul canapè di damasco rosso, come un uomo che avesse risoluto di non commentare più nulla. Il signor duca faceva le volte del leone e non accennava punto a volersene andare. Tutto ad un tratto si fermò, fissò gli occhi in volto al padrone di casa, e gli disse: Che cosa ne penser
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca