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Essi salirono la sponda e s'inoltrarono coraggiosamente sotto le foreste, aprendosi a gran pena il passo fra quegli immensi vegetali, dai tronchi colossali i cui rami s'intrecciavano a perdita d'occhio come gli archi gotici di una cattedrale sconfinata. Regnava l

Stampiam nel vivido Color del vino L'allegro brindisi; L'ore s'affoghino Del reo destino In fondo al calice. Coro Stampiam col vino. Un giorno i monaci Sopra i salteri Alluminavano I larghi margini Curvi e severi Coi volti pallidi. Coro Sopra i salteri. Taceano i gotici Archi, o soltanto Le malinconiche Ore del vespero Rompeva il canto Tetro di Davide. Coro Sia lieto il canto.

Chi non ha conosciuto il De' Salvi, quello stecchito personaggio, il quale visitava almeno trenta palchetti ogni sera al teatro Carlo Felice? la cui voce di basso profondo infreddato si faceva udire e zittire dalla platea, allorquando infastidiva le povere signore, raccontando a questa e a quella la cronaca quotidiana di tutte le altre, gazzetta ambulante scritta a caratteri gotici su di una vecchia cartapecora?

Nel diritto è la consueta rappresentazione del santo patrono di Cattaro, intorno a cui gira la leggenda SANTVS TRIFON, e a' cui lati le sigle F e L. Nel rovescio intorno al leone di S. Marco in gazzetta è la epigrafe S. MARCVS VENETI. I caratteri sono gotici. Vario è il peso degli esemplari, cioè da k. 2. 3 a k. 6.

Tutte queste pitture vennero distrutte; la cappella, divisa in due piani ed in varie camere, venne ridotta ad uso di caserma, e si vedono con dolore gli archi gotici incassati nei muri ed avanzi di pregevoli affreschi, che erano, senza dubbio, della scuola di Giotto.

Dalla soglia del mondo anche dipartono Teco i fantasmi del tuo santo core: E come nebbia in un baglior di sole Volano teco ove in lor patria stanno I sogni e stanno l'anime fanciulle Delle belle fanciulle e degli eroi. Ecco vengon dai gotici segreti Di Nostra Donna le vaganti istorie, Teco vengon le mitiche leggende

Nella parete volta a mezzogiorno si vedeva un tabernacolo simile in tutto a quelli che, con troppo generale denominazione, soglionsi oggi giorno chiamare gotici, e questo pur nero, quantunque se di marmo o di legno non abbia conservato la cronaca.

Dopo un'ora ci si fermava e questa volta ci si fermava definitivamente. Per somma ventura di quei dieci o dodici lettori che hanno avuto la più che cristiana pazienza di seguirmi fin qui, noi eravamo giunti a Digione, a quella Digione che poco dopo doveva illustrare il sangue di tanti prodi Italiani e che allora ci appariva in mezzo alla nebbia coi suoi gotici campanili, colla sua semplice guglia di San Benigno, come apparisce un'Oasi a chi si è sperso nell'ampio deserto, come apparisce la meta allo stanco auriga che gi

Prima di coricarmi apersi la finestra, guardai la selva di tetti acuti e le torri della Lorenzkirche, oltrepassate oramai dalla luna, che ne inargentava gli alti trafori gotici. Contemplai lungamente la citt