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Aggiornato: 20 giugno 2025


Sai bene che la povera Sally riposa in pace da gran tempo. Non è Sally che senti. Forse parli di Edith, che ha un po' di raffreddore. Io conosco la tosse di Sally, sentenziò il vecchio. La signora Avory depose il lavoro, intrecciando le mani in grembo. Un lento brivido le passò nelle vene, e l'avvolse tutta come d'un lenzuolo bagnato.

E agitava le braccia, facendo l'atto di schiantare i rubinetti, buttando via il lenzuolo che Cardello era pronto a rimettere al posto, tentando di rabbonirlo: Sissignore... Tutti e sette per lei... Il Sindaco ha dato il permesso... Stia fermo! Era uno strazio! Finalmente, al quattordicesimo giorno la crisi era superata. Il malato sembrava destarsi da lungo sonno.

Napoleone I, fedele alla sua parte, a un certo punto si volge solennemente al suo stato maggiore e dice: Non ho mai presenziato, in vita mia, una così terribile burrasca! Ma il mare di blu di Prussia, invece di agitarsi furiosamente, rimase tranquillo come un lenzuolo che una lavandaia abbia sciorinato sul greto del fiume.

Certo si è che il capitano con aspetto risoluto, ma bianco come un lenzuolo, circondato da una dozzina di marinai, gridava con voce stentorea: Subito le lancie in mare. Riuscii a farmi strada fino a lui e a chiedergli di che si trattasse. Egli mi guardò con un sorriso che mi rimescolò il sangue e rispose freddamente: Il vapore ha investito in un banco e sar

Ad un cenno del medico, un guardiano prima che le donne entrassero, corse a gettare sul cadavere un gran lenzuolo, che lo cuoprì quasi tutto. Le donne entrarono trepidanti. E si gettarono subito in ginocchio, ciascuna da un lato di quella tavola di marmo sulla quale giaceva la povera, straziata spoglia di Carlo Tittoli.

Il cuoco udendo quelle parole, fece un sorriso forzato e diventò pensieroso. Vicino a noi c'era una tela di ragno smisurata, distesa sopra alcuni cespugli, come un lenzuolo messo ad asciugare. Mi pare ancor di sentire il comandante esclamare: Ma in questo paese tutto è gigantesco, formidabile, miracoloso!

Gli venne estratta la notte stessa ed egli rimase l'eroe incontrastato dell'avventura. Il Principe venne a trovarlo nello stanzino del portinaio; s'accostò al letto, disse un sonoro «bravo», e cacciò la mano sotto il lenzuolo per sentire il parere del polso. C'era un po' di febbre, naturalmente, ma nulla di grave.

A lui pure avevan fatto credere che io giravo la notte per la casa della Legazione, con un lenzuolo sulle spalle e una pistola nel pugno. La notte passò senz'accidenti, e la mattina mi svegliai in tempo per vedere l'aurora. L'accampamento europeo era ancora immerso nel sonno; soltanto in mezzo alle tende della scorta si cominciava a mover qualcuno. Il cielo era tutto color di rosa ad oriente.

Ti è piaciuto il mio concerto, Liebstes? Ho suonato bene, cara mamma mia? Era quella l'ora felice di Nancy. Durante i concerti essa non viveva quasi non respirava: sedeva immobile, agghiacciata di paura. I concerti stessi erano per lei una tortura: la tramutavano in una statua di terrore, la avviluppavano di spavento come di un lenzuolo di ghiaccio.

Si alza a sedere sul materasso, vede verso la finestra un lumicino, poi come un fantasma, che il riflesso del lume faceva apparire tutto giallastro, avvolto in un lenzuolo. Tutte le idee di streghe, di versiere, di spiriti, di apparizioni tornano alla mente turbata del birro. Stende le braccia verso il fantasma, vuol urlare... Il fantasma alza il lumicino!

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