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Aggiornato: 16 luglio 2025
E il lavandaio, di nascosto, gli lavava un fazzoletto al giorno e glielo portava pulito e piegato come una cosa proibita dal regolamento. L'udito del 77 era molto difettoso.
Che orrore! che orrore! come si possono dire queste infamie? Non l'avrei subito denunziato? E anzi l'assassino nel venir qui era tutto insanguinato... La Sguancia allibiva. La brutta scena a cui aveva assistito in quella sera, ormai lontana, le tornava ora alla memoria nel modo più spiccato. Rivedeva Bobi Carminati nella piccola cucina, che chinato sulla catinella, si lavava il sangue.
Maria andava ad appiattarsi sotto quelle ombre, e vi si faceva dei nidi fra i rami, per riposarsi in compagnia d’Argo, un enorme cane di Terranuova, più grande di lei, dal quale era amata colla tenera affezione d’un protettore formidabile, che secondava tutti i suoi capricci, intendeva le sue parole, le serviva di morbido origliere, le lavava il viso colla lingua, e la avrebbe difesa validamente da chiunque le si fosse avvicinato senza il suo permesso.
Quando era stata lungamente assente, egli la chiamava. Ella si lavava in fretta gli occhi, riappariva quasi sorridente ed egli non vedeva punto il rossore delle palpebre. Perchè te ne vai, Adele? Ti disturbo, forse. Non mi disturbi. Non ti vedo neppure. E allora, perchè mi vuoi? Così, per consuetudine. Ella crollava il capo, mentre si faceva pallidissima. Paolo Spada non se ne accorgeva.
Il giorno 10 dicembre, domenica, all'uscire dalla messa, nella piazza della chiesa si formò una dimostrazione al grido: Abbasso le tasse e il Municipio, quindi alcuni socî del Fascio andarono dal sindaco per cercare di comporre la faccenda e lo trovarono dinanzi la porta di casa sua; alla richiesta dei dimostranti egli rispose che non ci avevo colpa, che se ne lavava le mani, che la colpa era tutta dei consiglieri e che potevano fare il diavolo a quattro, lui non si sarebbe disturbato per questo.
Nora! Eleonora! e si precipitò nella camera della ragazza. E così?... Dunque?... Adesso.... un momento!... Chinata sulla catinella, Nora si lavava diguazzando, spandendo l'acqua tutt'intorno. Si lavava la faccia, le mani.... Forse i baci, le lacrime del Casalbara? Ah!... Che delizia! e respirava forte, ridendo di piacere, mentre si asciugava il collo e il viso morbido e fresco.
L'acquazzone tutto il lavava; gli strideva tra le chiome il vento; e' non lo sentiva; non sentiva altro che l'ardore della vendetta.
Fra lo stuol, che devoto ivi piangea, Lui, ch'era di quelle alme a guardia eletto Sì verso lor di caritate ardea, Che via più, che ciascun lavava il petto. Greco di sangue, ebbe per patria Eubea, Poi crebbe in Roma, e Doroteo fu detto, E poi canuto il crin, bianco le tempie, Di Pastor sacro i sommi uffici adempie.
Basta, tu non hai più polipo e io vado a comperare due soldi di pesce fritto. Vicenzella aveva ricoperto il fuoco del focolaretto e in una conchetta di creta, sul marciapiede, lavava i piattelli e la pignatta: poi li mise ad asciugare al sole, sul parapetto largo. Ora, in piedi, dopo essersi passate le mani sui capelli giallastri, contava i soldi che aveva fatti, e prendeva le mosse per partire.
Bisognava trovare una donna che sapesse fare un po’ di cucina con economia, ma la signora non voleva privarsi della Betta che la pettinava di buon gusto, e per salvarla dalla noia le raccontava tutti i pettegolezzi del giorno, aveva imparato a vestirla, a metterle il velo sul cappellino, lavava benissimo in un attimo i colli, i polsini, i fazzoletti preferiti, e li stirava sul momento.
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