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Aggiornato: 17 giugno 2025


La signora Luisa era in quel punto seduta nel suo salotto, insieme con Guido Laurenti, che le aveva portato un libro nuovo, promessole la sera innanzi. Ella cominciava a provare i benefici effetti della cura assidua, affettuosa del suo medico.

Laurenti, il quale non s'era più ricordato d'essere in lunedì, se ne addiede come fu alla porta; ma non se ne dolse; che anzi! Egli aveva detto al servitore e a medesimo che andava a teatro, soltanto per dire qualcosa, e gli parve una ventura di dover appiccare la voglia all'arpione.

Essi notino, del resto, che nell'anima di Guido Laurenti si riunivano, si maritavano anzi, due consolazioni: l'amore nascente che ottiene la sua prima vittoria, e la coscienza d'essere stato utile in qualche modo alla persona amata. Il giovanotto s'era addormentato con cinque o sei libri di medicina tra le pieghe del suo coltrone, e si svegliava più tardi del solito.

E nulla sentì; solo un lieve sudore che gli inumidì le mani additava il patimento di quella povera carne senza colore, e insieme col patimento la vita. Lo stato d'anemìa era evidente, e una breve osservazione da vicino raffermò nell'animo di Laurenti il concetto ch'egli si era formato pochi giorni innanzi, vedendo la signora Argellani da lunge.

La casa era piccina; due piani, con sei camere per ciascheduno; dipinta da fuori di colore aranciato, che era una vaghezza a vederla; uno dei lati coperto, fino al cornicione del pian di sopra, da una spalliera di gaggia e di gelsomini; al pian terreno la sala, il salotto, il tinello, la cucina, la cameretta del servitore e quella di una vecchia fante, o cameriera che fosse; al pian di sopra la camera da letto, lo spogliatoio, la biblioteca, e tre camere per gli ospiti di Laurenti, che erano coleòpteri, lepidòpteri, uccelli, pesci, rettili impagliati, conchiglie, denti ed altri avanzi di animali e piante fossili.

Ho a tedio ogni cosa, ecco tutto, senza frasi sonore, senza ira, senza rammarico. Laurenti non seppe rispondere più nulla. Quella malattia resisteva a tutti i suoi consigli, a tutte le sue esortazioni. Chinò il capo, chiuse il volto nelle palme, e stette immobile, silenzioso, mentre nel profondo del suo cuore infuriava la tempesta.

I cocci del vaso erano sparsi sul terreno, ma il terriccio di castagno era agglomerato tuttavia intorno alle radici; la vittima respirava ancora. Signor.... signor.... La mi scusi; non so il suo riverito nome. Laurenti, ai vostri comandi, brav'uomo. Signor Laurenti, veda..... questa è roba sua; proseguì il giardiniere, levandosi con una mano il cappello, e additando la camelia coll'altra.

Guido Laurenti, dal canto suo, cercava sempre il nemico, e lo combatteva gagliardamente, efficacemente, senza conoscerlo ancora.

E questi sintomi c'erano ambedue. Guido Laurenti, chi avesse voluto trovarlo, era in giardino, o per quella tal via che metteva alla palazzina, ma senza veder mai la bella innominata. Poi, di sera andava a teatro, in traccia di gente chiacchierina; ma senza cavarne un costrutto.

E intanto la signora Luisa pensava a quella improvvisa partenza, ripetendo tra : «gli è strano davvero! Che cos'ha il signor Laurenti, che io non lo riconosco più?» «15 aprile.... «Amico, «Grazie della vostra lettera, sebbene la si facesse aspettare un po' troppo. Cattivo dottore!

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