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PANDOLFO. Oimè! oimè! oimè! VIGNAROLO. Di che piangete? PANDOLFO. Della sposa che ho perduta, delli argenti e della perdita di me stesso! VIGNAROLO. A che vi giova il pianto? siate presto acciò l'indugio non vi toglia il rimedio. PANDOLFO. O infelice me piú di quanti uomini sono al mondo! vado a trovar l'astrologo, benché l'impresa è da disperarsi. Tu entra e taci. VIGNAROLO. Entro e taccio.

Piacque il consiglio a Francesco; e l'astrologo, dopo che, con gran mostra di studj e di cognizioni arcane, ebbe molti giorni durato ad osservar la mano di lui e le stelle, e formare l'oroscopo, e trovare l'ascendente, alfine gli annunziò: La vita vostra si trova ora in gravissimo punto; alcuno, col mostrarvisi grazioso, pensa tradirvi ai vostri peggiori nemici».

GUGLIELMO. Andai in Barbaria per riscuotere i miei crediti. CRICCA. Andaste in Barberia per radere e fosti raso. PANDOLFO. Ben, vignarolo mio, dove sono li argenti e i paramenti che l'astrologo t'ha consegnato? GUGLIELMO. Non so che vi dite. PANDOLFO. Scherzi o dici da senno? GUGLIELMO. Dal miglior che abbi. È tempo questo di scherzi? PANDOLFO. Or questo è un altro conto. Dimmi, dove è l'argento?

Che bagolon! disse sottovoce Ezio con quello spirito caustico che era quasi l'aroma del suo carattere. Non vedo nessuno ma vi sento. Stese la mano a donna Vincenzina, dicendo: Grazie, grazie! E riconosciuto alla voce lo zio, gli disse: Crepi l'astrologo! E quando gli dissero che c'era anche Cresti, gli domandò: Come vanno i conigli?

Se voi comandate così, mi compiaccio assai: la saggezza a pro di ricco e nobilissimo conte, come voi, deve sempre essere accompagnata dal buon volere di saperla così ben usata. L'astrologo m'è diventato un fanciullo.... Nella vostra camera voi avete certi rotoli antichissimi di pergamene. Signore , certe disquisizioni dei latini. L'astrologo non sa suggerirmi.... Erano valenti questi latini?

Vattene per i fatti tuoi, che io, per non essere importunato dalla importunitá tua, fossi forzato a farti quanto ti ho detto; ché se l'astrologo che ti ha trasformato ti avesse predetto che dovevi ricevere delle bòtte, forsi un'altra volta ti avrebbe il vero pronosticato. E poiché non vuoi partirtene tu, partiromene io. GUGLIELMO. Mi vuo' partir ancor io e cedere all'iniqua fortuna!

PANDOLFO. L'astrologo. CRICCA. E che, gli astrologhi sono Orlandi? CRICCA. Or andiamo dove volete. PANDOLFO. Ecco la casa: dimanda costui. CRICCA. Costui mi pare da Fuligno. PANDOLFO. Che vuol dir «fuligno»? CRICCA. «Degno di una fune e d'un legno»! GRAMIGNA. Che dimandate voi? PANDOLFO. Sète di casa? GRAMIGNA. Son servo dell'astrologo divino.

Furono ancora consultate le vostre mani; infatti, che cosa dice il sapiente Re Salomone? la lunghezza della vita è nella sua destra, le ricchezze e la gloria nella sua sinistraL'arte manifestò la ruga della grandezza vermiglia e profonda; ma la ruga della vita comparve a un tratto interrotta, e fece andar pensoso l'astrologo, che una morte violenta innanzi tempo....»

Adalberto, prima che l'astrologo fosse a met

Ogni volta che suo fratello don Lucio, a desinare o a cena, gli riferiva la notizia letta nei fogli in Casino, don Rocco scattava: Barbanera lo aveva predetto!... Terremoto? Ma non dice dove rispondeva don Lucio ridendo sarcasticamente. A questo modo faccio l'astrologo anche io! Barbanera li aveva predetti!... Disastri in mare? Sfido! È la stagione.