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PANURGO. Che dunque ha dato? ESSANDRO.... marito a Cleria mia. Ecco venuto quel giorno che ho temuto e portato tre anni attraversato nel core! ecco la separazione e il fine di nostri amori! Cesseranno i ragionamenti, i baci e la dolcissima conversazione! PANURGO. Non piangete. ESSANDRO. La fiamma è cosí ardente nel petto che, se non avessi queste lacrime, abbruggiarebbe il cervello.

Or via, un abbraccio... non piangete così... voi non conoscete s'egli sia l'estremo. Dio solo lo saPoi si sciolse dagli amplessi loro, parlando a Giovanni di Procida: «Abbilo fermo, a Manfredonia; finchè giunganti galere di Catalogna, o di Grecia, per minaccia, per prego....»

EUGENIO. Signora, il disperarsi è un tradire se stesso; però non piangete se mi amate, ché con le vostre lacrime consumate la vita mia, le quali, se non le rasciugate tosto, mi faran tosto venir meno.

VIRGINIO. Oh figliuol mio! Trist'a me! Che nuove mi portate di lui? ove il lasciaste? ove morí? perché sète stato tanto ad avvisarmi? ammazzoronlo quei traditori, quei iudei, quei cani? Figliuol mio! Era quanto bene io avevo al mondo! O caro maestro mio, presto! Ditemelo: ve ne prego. PEDANTE. Non piangete, messer, di grazia. VIRGINIO. Oh Gherardo, genero mio!

Io sono alta e non so piegarmi: e voi siete piccola, voi avete la piccolezza che piace all'amore, poichè l'amore dell'uomo vuol essere anche protezione. Io rido, sempre: voi sorridete, talvolta. Io mi nascondo, quando piango, per superbia: quando l'amore vi fa piangere, voi piangete innanzi a lui e Francesco non resiste al pianto di una donna. E mentre in me, in tutto quel che faccio, in tutto quel che dico, vi è l'orgoglio sterile della mia nascita e della mia tradizione, in voi vi è la infinita umilt

Le lagrime gli cascavano silenziose giù per le guancie. E' guardava quella misera donna così dal dolore distrutta, e una massima compassione l'occupava. Ella sollevò il volto verso quello di lui, lo guardò un poco, e poi disse con un accento in cui parevano lottare la ragione e la pazzia: Voi piangete!... voi piangete!... E perchè?

Finalmente cominciò a piangere con minor violenza; per quanto vivi sieno i trasporti del dolore, finiscono sempre per calmarsi. Chi non muore guarisce. Donna Livia comprese che poteva parlare. , piangete, cara donna Rosalia, disse dolcemente alla fanciulla, e chiedete perdono a Dio di quanto volevate fare. Donna Rosalia rabbrividì. Ma io sono pazza! esclamò, e Dio perdona ai pazzi!

Piangete tutti qualche spento amore La cui memoria è com'eco che muore, O qualche ingenua aspirazion che fugge; Voi nell'esilio d'una vita immota Pensate sempre ad una patria ignota, Non mai veduta, ma che il cor vi strugge.

Facci la grazia! Noi ti chiediamo solo un po' di forza! ! ! Aiutaci, Vergine Maria! Se vuoi, lo puoi!... Forza!... Forza!... Ancora! Su! Calcate!... Non gridate!... Spingete!... Su!... La rotaia è staccata!... Non piangete! So bene.... Tremate dalla paura, e io pure singhiozzo! Santa Maria, soccorreteci! Non abbiam più coraggio!

Vi piace l'America? Nancy fece cenno di no. Perchè piangete? Egli le prese il polso, e le tolse una mano dal viso. Nancy alzò su di lui gli occhi rossi e lagrimosi. Piango disse con voce spezzata perchè tutto è rovinato! Tutto, tutto ciò che era bello... è stato tolto... da ogni cosa... , ero povera, , ero infelice, e inventavo quelle bugie nelle mie lettere.