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Aggiornato: 6 maggio 2025


Le trasformazioni furono spesso un pervertimento che segnò, nella letteratura e nelle arti, il principio della decadenza. Dopo Dante e Bocaccio, ottennero una effimera voga il cavalier Marino e l'abate Chiari; l'Arcadia impecorì tutto un secolo; le fiabe di Carlo Gozzi e i drammi sepolcrali dell'Avelloni soperchiarono per qualche tempo la buona commedia. La storia è l

La persona che sedeva con le spalle rivolte alla porta, appoggiate le gomita sulla tavola e la testa fra la mani, si riscosse a quella interrogazione; e voltandosi rapidamente, riconobbe Damiano, e gli corse incontro. Era Celso, che gettavasi nelle braccia del fratello. Oh Damiano! sia ringraziato il Signore: disse l'abate. Tu qui? ma come?

L'abate, disse egli in tuono serio, non fanciullaggini. Le occasioni sono calve all'occipite, ha detto Rabelais; non le si acchiappano più quando sono passate. Ascoltatemi dunque. Mio fratello mi ha scritto di nuovo da Salerno per chiedermi ciò che avevo fatto per voi, malgrado le vostre stranezze. Io vado a parlar oggi al ministero con qualcuno che potr

Ma.... interrompe Alberada. Ascolta, continua Ildebrando. Ti manderò in oratore a Salerno con l'abate di Cluny. Col

L'abate Teodoro, uno de' cappellani dell'Ospital Maggiore, tornava, sul cadere d'un bel d'ottobre, lungo la strada che fiancheggia il canale interno della citt

E chi dunque? dimanda la principessa di Salerno. Ma! un altro povero disgraziato di monaco, il quale aveva preso il luogo di lui, ambasciato da febbre urente e trattenuto a letto. Demonio di un giovane! sclama l'arcivescovo di Salerno. Enceladus jaculatar audax! Proprio un demonio, risponde l'abate, se vuolsi considerare l'arditezza; ma buono quanto altri mai nel cuore.

Figuratevi, belle dame, se Cuno piangesse, continua l'abate, nel mettere piede fuori la soglia claustrale. Egli a vero dire non piangeva gi

I legati dunque che papa Gregorio mandava a Roberto Guiscardo ed al principe di Salerno erano Alberada, camuffata della cocolla di frate, che pareva giovanissimo novizio, e l'abate Ugone di Cluny, entrambi incaricati di missione diversa.

Alla buon'ora! sclama Baccelardo. Dio sa ciò che fa, replica l'abate continuando. Bonizone restò dunque deserto nella povera sua casa, perocchè gli era morta la consorte nel mettere a luce Goccelino, l

L'abate Felice Viali padovano, abbandonata Pisa dove aveva per molti anni sostenuta una riguardevole cattedra in quella Universit

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