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Aggiornato: 5 giugno 2025
Perchè mi sforzi a ripeterlo?... Non voglio che tu stringa dimestichezza con la Nocera... Tuo zio non ha il diritto d'imporci le sue concubine. Bada! supplicò Diana pallidissima e tutta tremante. Ella s'era accorta che lo zio Gustavo era lì presso e sentiva ogni cosa. Ah! fece Varedo, mutando colore. Ormai... I due uomini si trovarono faccia a faccia. Varedo s'era ricomposto.
Ad un tratto Vanardi e Borgetti, che aspettavano sempre nel salotto della banca, videro aprirsi con impeto l'uscio del gabinetto del signor Bancone ed entrare sollecito con aria di assai premuroso interesse il signor Gustavo Pannini.
Egli lavorava dalla mattina alla sera e non sostava che per pensare alla vecchia madre che lo piangeva disperatamente. Pochi idolatrano la famiglia dei genitori e contribuiscono al suo benessere come Gustavo Chiesi.
Gustavo Modena, sotto le spoglie marinaresche del fiero isolano, fu bello, fu grande; la Sadowschy, recitando la parte appassionata di Vannina, si elevò all'altezza di lui; gli altri attori, abbigliati scrupolosamente alla foggia dei tempi e del luogo, recitarono con perfetto accordo.
Una scivolata nell'estetica. L'apparato scenico. In Aquisgrana. Un pensiero a Gustavo Modena. Istituzione che va copiata. Sara Bernhardt. Ricordi fotografici. La trinit
«Per una settimana, durante cui Biale fu ammalato, Pannini trionfò presso i compagni, di cui non uno era disposto ad approvare la condotta del signor Carlo: non una visita venne a dimostrare al malato la simpatia e il riguardo di alcuno de' suoi compagni d'arme. Solo una donna venne copertamente una sera a ringraziarlo piangendo di riconoscenza: era la moglie di Pannini, la madre di Gustavo. Tutta l'ufficialit
Del resto concluse l'ingegnere poichè Domeneddio ha disposto nella sua sapienza ch'io diventi zio del professore Alberto Varedo, spero che finiremo coll'essere amici... Io ci metterò tutto il mio buon volere. La signora Valeria tese al fratello ancora una volta la mano. Grazie, Gustavo. Egli strinse quella bella mano bianca e nello stesso tempo si chinò su Valeria e la baciò in fronte.
Gustavo Aldini fu riconoscente a Varedo d'averlo lasciato solo con sua nipote, e forse anche Diana aveva piacere di trovarsi a tu per tu con lo zio. Onde, appena la vettura si fu mossa, vi fu un fuoco incrociato di domande e risposte. Raccontami della mamma, della nostra casa, degli amici. Tutti benone, tutti ti ricordano. Ma parlami di te...
Parli, parli pure: disse con gentilezza invitatrice, non per cerimonia, ma affatto sincera, il padre di Lisa. In questa s'udì la voce di Gustavo dalla stanza vicina. Lisa, hai tu veduto i miei guanti?... Non li trovo più.... Ne avevo ancora parecchie paia... Li ho riposti io: rispose Lisa alzandosi in tutta fretta. Vado a darteli. E corse sollecita dov'era il marito.
Il pittore si alzò, e indovinando che quello era il giovane aspettato, fece un passo verso di lui nella speranza di dover egli essere il primo a parlargli, poichè di tanto era stato il primo a venire ed a noiarsi nell'attenderlo; ma Gustavo, invece, non fece a lui la menoma attenzione, e quasi non l'avesse manco veduto, si rivolse all'altro che lo aspettava e gli disse vivamente: Ebbene? ebbene? come vanno le cose? che hai tu fatto per me stamattina?
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