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vi resta il sovvenire di altre carezze, di altri baci, più impetuosi, più ardenti, che in una notte di spasimi atroci, in un'ora di tremenda agonia vi fecero esclamare: la giustizia degli uomini mi avea ucciso e l'amore di un angelo mi richiama alla vita?... L'Albani si rizzò sui guanciali, ma tosto, vinto dalla spossatezza, piegò il capo su quello della Immolata esclamando: parlami!

Sempre quel sonno penoso, in cui la faccia s'induriva, le palpebre socchiuse, la bocca storta, la testa inclinata sul lato destro, poichè il polmone sinistro era consumato. Mamma.... mormorava il figlio, piano. E lei, svegliata, conservava quella durezza di tratti, gli occhi fissi e vitrei. Mamma, parlami, dimmi....

Parlami della Monterosso; interruppe Aloise. Ah, quella è una donna! gridò il Pietrasanta, accompagnando le parole con uno scoppiettìo di lingua contro il palato, che bene non s'intendeva se fosse per la Monterosso o per una sorsata di Bordò mandata giù poco prima. Un po' leggerina se vuoi, un po' oca; ma che rileva? Non ho mica a imparar da lei algebra, trigonometria!

Che cosa importa a te del mio perdono? disse Elisa con un'aria di risoluzione tranquilla, ma con una voce in cui si sentivano le lagrime. Sono forse io ancora qualche cosa per te? Va a cercare il perdono a quella donna che ha più diritto di me di concederlo. Elisa ti supplico, non parlami di quella donna.

Dimmi, o caro, e lo sentirò io? Tu lo sentirai?» «Ne ho interrogato i sepolcri, essi mi hanno risposto silenzio, e tenebre.» «E la seconda vita? La desiderata....» «Spera. La giustizia non può riposare i perduti che mi hanno trafitto la madre.... Se poi....» «Tua madre trafitta! Oh! tu mai mi favellasti di tua madre.... Parlami.... parla di tua madre....» «Chi ti parlò di mia madre?

Gustavo Aldini fu riconoscente a Varedo d'averlo lasciato solo con sua nipote, e forse anche Diana aveva piacere di trovarsi a tu per tu con lo zio. Onde, appena la vettura si fu mossa, vi fu un fuoco incrociato di domande e risposte. Raccontami della mamma, della nostra casa, degli amici. Tutti benone, tutti ti ricordano. Ma parlami di te...

Parlami ancora! la tua voce mi fa bene al cuore. Or fanno cinque anni riprese la donna al cadere del giorno, io sedeva con mia madre fuor della casetta tutta coperta di edera e di glicinie, posta sul declivio di una collina. Il sole tramontava dietro un padiglione di nuvole ardenti, i cui riflessi di porpora rischiaravano il villaggio come vampa di Incendio. Si respirava un'aria di fuoco. Regnava intorno a noi quel silenzio lugubre che sembra presagire l'uragano. Allo svolto del sentiero che metteva alla nostra abitazione apparve un viandante affannato. Si appoggiò al muricciuolo, e scuotendosi la polvere dagli abiti, pareva cercare collo sguardo una persona a cui chiedere soccorso. Vestiva la tunica bianca del prete riformato, e sotto il suo largo cappello da pellegrinaggio si disegnavano i contorni di un bellissimo viso. Mia madre si alzò. Quel movimento attrasse a noi gli sguardi del Levita, che tosto si diresse alla nostra volta esclamando una parola di benedizione. La volont

Volgeti a me, parlami sine perplexitate: sei Gerasto come hai detto a me, o Narticoforo come hai detto a costui? PANURGO. Mira con che arroganza mi parla! hai tu qualche imperio sovra di me, che sia forzato a dirti io chi sia? Io son chi piace essere a me. NARTICOFORO. Io non mi curo che tu sia chi piace essere a te, ma non vorrei che dicessi che sei me.

Simile qui con simile e` sepolto, e i monimenti son piu` e men caldi>>. E poi ch'a la man destra si fu volto, passammo tra i martiri e li alti spaldi. Inferno: Canto X Ora sen va per un secreto calle, tra 'l muro de la terra e li martiri, lo mio maestro, e io dopo le spalle. <<O virtu` somma, che per li empi giri mi volvi>>, cominciai, <<com'a te piace, parlami, e sodisfammi a' miei disiri.

Parlami della tua infanzia, delle prime rivelazioni del tuo genio, di quando il Chateaubriand ti chiamò fanciullo sublime; raccontami delle tue veglie tempestose; dimmi se gridi quando ti balenano le immagini che sgomentano, dimmi se piangi quando scrivi le parole che strappano i singhiozzi, descrivimi le tue torture, le tue ebbrezze e le tue furie, dimmi che cosa pensi e che cosa sei, vecchio misterioso e tremendo!