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Angiolo Guelfi poi non rivide il Generale che nel 1862 a Pisa, ed anche perchè da lui stesso ricercato per mezzo di Girolamo Martini. Ebbe le stesse difficolt

E preso il giovane infelice e scelleratamente giudicato, perdé sul palco il capo innocente, su cui s'erano accumulati tanti odii, odii guelfi contra Svevi, odii papali contra imperatori, odii cristiani contra saracini, odii italiani contra tedeschi.

Di Garibaldi note le fortune, la costanza, l'ardire, i pericoli, e i casi dolorosi. Episodi pieni di amarezza infinita della Odissea pietosissima sono le morti del Brunetti e dei suoi figliuoli, di Ugo Bassi, e della valorosa sua donna Annita; le fughe, le insidie, la ferina caccia, e l'eroico aiuto dei buoni, per ultimo lo scampo miracoloso per virtù del Guelfi maremmano nostro, bella gloria toscana: di ciò non sono chiamato a spendere parole; solo devo ricordare come a cotesti tempi fosse detto, e ripetuto poi, che esulando da Roma ei si portasse seco un milione: l'uomo integro di siffatta accusa non si diede un pensiero al mondo; molto meno si dolse, ovvero accusò: egli (le opinioni degli uomini sono varie) avrebbe tenuto sfregio solenne un certificato di probit

Perduravan le funeste contese fra la Chiesa e l’Impero, allorchè, dopo la morte del secondo Federigo, il Comune di Pistoia coi più della Toscana si volse al partito dei Guelfi. Sperarono sorti migliori dalla protezione non più di un principe straniero, ma italiano e pontefice.

Dopo di ciò fu pregato il Generale di prendere qualche momento di riposo, ed esso accettando, domandò quale era la camera del Capitano, volendo con ciò attestare la sua gratitudine ad Angiolo Guelfi assente, che tanto aveva fatto per condurre lui e il compagno in luogo di salvezza.

Quando dopo la morte di Clemente IV la sede pontificia rimase per bene tre anni vacante Gregorio X ordinò la elezione del Papa in conclave con l'obbligo di scemare il cibo ai Cardinali fino a ridurlo al pane ed all'acqua, e ciò perchè cotesto stroppio non si rinnovasse: e' sembra, che a quei tempi il Pontefice non fosse infallibile nei suoi partiti; difatti, morto Onorio IV per dieci mesi non fu eletto Papa, e prima di promovere al pontificato Celestino V la sede vacò due anni. Costui rinunziava dopo cinque mesi, e nove : scrittori guelfi raccontano come Benedetto Gaetani, che gli successe mediante cerbottana comandasse a cotesto semplice renunziasse al Papato dandogli ad intendere poi gli avesse proprio favellato Dio, e narrano altresì, che si gratificasse il re di Napoli dicendogli: «il tuo Papa Celestino ti ha voluto e potuto servire, ma non ha saputo; io vorrò, potrò, e sapròper la quale cosa il re commetteva a dodici Cardinali suoi divoti dessergli il voto. Il signore Luigi Tosti monaco di Montecassino nella vita di Bonifazio VIII nega tutto alla ricisa, e va bene, egli esercita il suo mestiere: noi ci stringeremo a credere, che il Villani contemporaneo di Bonifazio VIII potesse essere meglio informato del monaco Tosti, molto più che il Villani faceva professione di guelfo. Il monaco Tosti nega eziandio la strage di Celestino operata col conficcargli un chiodo nel cranio per comando di Bonifazio VIII; io potrei contraddirlo in questo; solo noto, che la testimonianza del Villani mette innanzi quando egli scrive, che faceva custodire il povero vecchio Celestino in onesta prigionia a Fumone, e lo ributta quando racconta della parlata a Celestino per via della cerbottana, e degli accordi simoniaci con Carlo d'Angiò: questa maniera di dettare storie, se male non mi oppongo, corrisponde ad arare coll'asino e col bue: e ciò messo da parte parmi degno di considerazione come nella Bolla con la quale Clemente V canonizzò santo Celestino si affermi con ischiettezza laudabile: «imperito di reggere la Chiesa come colui che dalla puerizia erasi consacrato interamente al culto delle cose divinedunque la si tenga per giudicata sopra l'autorit

E fosse leggerezza naturale o perché le menti ristrette non sanno attendere a un tempo alle cose presenti e alle ulteriori, fu meravigliosa la noncuranza con che egli e i suoi francesi malcontentarono i regnicoli, gl'italiani tutti, gli stessi guelfi.

S'eran riscossi i Guelfi alla passata di Carlo, aiutato l'aveano all'impresa, ed ora partecipando della vittoria, tutta Italia ingombravano, rafforzati dalla riputazione e dalle armi del re. E vacando tuttavia l'imperial seggio, papa Clemente, che alcuna autorit

Ché del 1234, fosse o no ad istigazione del papa e de' guelfi, sollevossi primo in Germania Arrigo figliuolo dell'imperatore; e questi v'accorse, e, senza combattere, lo prese e mandò prigione in Puglia, dove poscia morí.

Spesso ancora si mostrava preoccupato il Serafini dell'esito incerto circa alle pratiche iniziate da Angiolo Guelfi per l'evasione dalla parte del mare, tantochè il Generale, colla sua solita serenit