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Aggiornato: 16 giugno 2025
Facciamo una supposizione continuò Marta appoggiandosi col gomito sul guanciale mettiamo una ragazza che abbia passato otto, dieci anni della sua vita, divisa fra questi due pensieri che sono il fondamento della nostra educazione: l'onest
Sul letto il suo guanciale porta la sua cifra e il suo tavolino da notte porta i suoi prediletti sonetti di Shakespeare, la sua Imitazione legata in avorio; un lume di bronzo donatole dalla signora Emma, un ritrattino in miniatura di sua madre fatto da suo padre e ch'ella portava sempre con sè.
Saputo il nome, e risposto con un sorriso alle ultime esortazioni amichevoli del dottore. Aminta piegò la testa sul guanciale e prese sonno. Ne aveva bisogno più assai che non credesse, di quel sonno ristoratore; e non dormì solamente le due ore che gli aveva raccomandato il buon medico. La febbre, per miracolo, non soverchiò la stanchezza, e neanche gli diede sogni spiacevoli.
Non era rancore, ma non era neppure gioia, soddisfazione, compiacimento del nuovo fiore di vita non ancora compiutamente schiuso, avviluppato dalla inconsapevolezza che guardava senza discernere come scorgevo dalla pupilla non schiarita e dai movimenti, vaghi, annaspanti, dei minuscoli ditini. E fui lieto che mia madre la riponesse sul guanciale e tornasse a ricoprirla col velo.
Nascosi il volto nel guanciale, e, dopo una breve lotta co' laboriosi pensieri che mi si agitavano, sebbene affievoliti, nella mente, il sonno la vinse. Mi risvegliai alle dieci, cogli occhi riposati e la mente tranquilla. Tuttavia ero ancora un po' assonnato, e dinanzi a quella prepotente esigenza fisica tacque l'impazienza del desiderio morale, e sonnecchiai fino alle dieci e mezzo.
Ce ne occorre ad ogni costo. La fine, la fine, la fine ad ogni modo.» Ebreo errante, marcia! gridò Sergio poggiando il capo sul guanciale. Andiamo, amico mio ripetè Regina un po' di coraggio. Vuoi tu che io scriva sotto la tua dettatura? Puoi tu dettare? Che ne so io? La mia testa se ne va. Prova, amico mio, vediamo, io sono qui. Se non puoi, cesseremo.
Dalla camera vicina non giunse risposta, e Edith, un po' sorpresa, s'affacciò a guardar dentro. Valeria giaceva sul letto con la faccia nascosta nel guanciale. Era ancora vestita del suo abito rosa della serata. Valeria! cara! che cosa è accaduto? domandò Edith, chinandosi a baciarla.
Alla sera nel mio letto, pensando ai lunghi mesi che avrei dovuto passare nella solitudine, inondai il mio guanciale di lagrime, e durai alcuni giorni trasognato e ingrugnito.
Stava appunto mollificando la tela con la quale intendeva stringersi violentemente lagola. Alle tre e mezza lo si trovò sdraiato sulla branda, con la coperta fin su intorno al collo e la testa come affondata nel guanciale. Pareva addormentato, Il sangue gli aveva ammantata la faccia di un acceso bruno.
La lampada ardeva sospesa nel mezzo della volta, con un chiarore placido eguale. Su una sedia era posato il mantello amaranto; su un'altra sedia, il busto di raso nero, il busto che Giuliana s'era tolto a Villalilla nella mia breve assenza; su un'altra sedia, l'abito grigio, quel medesimo ch'ella aveva portato con tanta finezza tra i fiori di lilla eleganti. La vista di quelle cose mi diede un tale spasimo che di nuovo ebbi l'impeto di fuggire. Mi volsi all'alcova, discostai le cortine; vidi il letto, vidi sul guanciale la macchia cupa dei capelli, non la faccia: vidi il rilievo del corpo rattratto sotto le coperte. Mi si presentò allo spirito la verit
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