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Aggiornato: 7 giugno 2025


Ah, ecco un renitente! gridò l'avvocato Emanuel, volgendo gli occhi all'uscio. Il figliuol prodigo! soggiunse il Lorenzini. Ammazziamo il vitello grasso. Sul tardi mordono i mùggini! disse il Giuliani, ripetendo un noto proverbio genovese, tolto a prestanza dai pescatori. Vieni, cantò Marcello Contini, Vieni all'amplesso estremo D'un genitor cadente; Il giudice supremo Ti mandi....

Questa allusione al poema autografo fece chiaramente comprendere ad Aldo che era impossibile che sua moglie, la celebre poetessa, potesse tenere un negozio. Sospirò, e disse: Ho quasi idea di tentare Montecarlo. Non ci sono mai stato, ma De Cesari, quel mio amico genovese, mi ha detto di un magnifico sistema. Perchè non se ne serve lui allora? disse Nancy. A vederlo, si direbbe che ne ha bisogno.

I saggi pubblici degli alunni del Monti facevano inarcare le ciglia e p. Vesco, dotto, ma privo di gusto e di slancio, che vedeva disertare la sua scuola ed affollare quella del Monti, si sfogava in insipidi epigrammi, ai quali il buon genovese opponeva dignitoso silenzio⁴²⁸. ⁴²⁸ A. Gallo, in Poesie scelte di M. Monti, p. X, Palermo, 1839.

Ognuno di costoro si recherebbe a ventura di partecipare ai pericoli e ai danni di questa nobile terra, come ho fede che presto dovrebbe partecipare al trionfo e alle gioie del vostro gloriosissimo padre. Inoltre, perchè tacerlo? con voi, madonna, anche assalito da tutte le armi della potente repubblica genovese, il castel Gavone sarebbe un luogo di delizie per esso.

Sono del Boutet più schietto, e di quello che non ha bisogno di scrivere in dialetto napoletano per riuscire efficace e nello stesso tempo divertente. Eh, , mancava! Ed ho fatto tanto di cuore leggendone l'annuncio in una rivista genovese.

Sai, Bovadilla? mi diceva. Anche questo si dice; se mi fossi ingannata sul conto del tuo Genovese!... Mio! anche Vostra Altezza le crede? È così poco mio, che non mi guarda nemmeno. Ma egli, notò il Fiesco, vi temeva mutata troppo per lui! E se mai?... ribattè la marchesa. Non dovevo apparir tale, mentre egli seguitava a tacere?

Parve anzi di capire dai discorsi dell’interpetre che fossero antropofagi e che avessero un occhio solo nel mezzo della fronte. Davvero, in quel maraviglioso viaggio del navigator genovese, un po’ d’Odissea non guastava, e Polifemo ci ritrovava il suo posto.

Non avendo potuto persuadere i suoi ostinati colleghi, era pure tornato utile al navigatore genovese, consigliandolo a restare in Castiglia, aspettando una migliore occasione di vincere.

Il dialetto genovese che tanti trovano aspro, bisognava sentire che musica fosse diventato sulle labbra coralline della marchesa Ginevra!

Ora, narrando a memoria, debbo lasciare in bianco l'anno e il mese da cui la mia storia incomincia. Ma se il lettore genovese ricorda in che stagione si rappresentasse sulle scene del teatro Carlo Felice, e per la prima volta, il Ballo in Maschera del maestro Verdi, egli può scrivervi di suo pugno la data.

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