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Aggiornato: 20 luglio 2025
Ma, come risorgeva in me il presagio funesto, la mia avversione contro l'intruso diminuiva, si placava la mia acredine. M'accorgevo che il mio cuore rimaneva stretto e misero, incapace di esultanze. Mi ricordo di quella sera come della più triste ch'io abbia mai passata nel corso della mia sventura.
Aveva compreso che il ritratto di Manfredo pendente dalla parete più che ogni altra cosa erale funesto.... Il Lautrec non l'abbandonò.... In quel punto, di dietro alle sei porte, s'udì distintissimo il suono di molti passi. Il Lautrec si percosse la buffa col pugno... non gli rimaneva un istante di più, ed era tuttavia nel massimo della perplessit
Comprese subito che un ritardo di pochi minuti poteva riuscire funesto. Vammi a prender dell'argilla in quel fossatello, diss'ella a Omar, e raccogli un po' d'acqua fresca. Il negro partì come un lampo e ritornò poco dopo con una grossa palla d'argilla grigiastra e morbida e una fiasca d'acqua.
Parla, gli disse Omar, con tono minaccioso. Il silenzio potrebbe esserti funesto. Ebbene, sì, Notis lo sa. M'ha veduto forse? No, ma ti cerca. Basta così. Ora so cosa devo fare. Egli drizzò la prua alla piccola baia in mezzo alla quale galleggiava il suo legno. Arenò il canotto fra le erbe della riva e chiamò Daùd, il quale fu pronto ad attraversare il ponte e a raggiungerlo.
Gabriele era da poco rientrato nel Castello quando fu a tutti significato il comando della partenza. Tale notizia fu per lui come un colpo di fulmine, un gravissimo turbamento lo assalì, e quasi non potendo persuadersene, corse alle camere del fratello, dalla cui bocca ne ebbe la conferma: si ritrasse allora nella propria stanza di riposo, e dopo essere stato seduto alcun tempo facendo molte amare riflessioni, si diede a pulire le proprie armi e porle in assetto per vestirle il mattino: ma l'elmo, la spada, la corazza che prendeva a vicenda Ira mano, lungi dal risvegliare in lui lo spirito guerresco, gli aumentavano in seno la mestizia e il terrore. Mille tristi presentimenti gli ingombrarono il pensiero: gli si affacciò alla mente quella vecchia donna apparsa in aspetto spaventoso nella caverna del Tivano, e le di lei parole gli risuonarono all'orecchio in tuono magico, funesto: sentiva che le maledizioni scagliate da quell'essere infernale contro Falco e la sua casa involgevano esso pure, che era congiunto col cuore sì strettamente a quella famiglia. Andava crescendo a tali idee il suo tremore, e gli si fece insopportabile l'angoscia di doversi allontanare da Rina, sebbene ciò non fosse che per breve spazio di tempo. Stanco, affannato, appese le ripulite armi presso il capezzale e si sdraiò: il sonno assopì ben tosto profondamente tutte le sue cure. Un fragore lungo indistinto lo risvegliò; levossi esagitato: era il vento che fischiava furioso contro le torri e le mura del Castello. Il suo lume ardeva ancora ed era lontana l'ora del partire, ma esso più non potendo sopportare le piume, pensò mettersi in arnese ed uscire di l
Placate allor, lo spero, Sorrideranno al tuo regale albergo Le nostre Ombre dal nero Ciglion de lo Spilbergo. Qual grido funesto risuona sul monte? Qual gemito cupo si leva d'intorno? È forse la Vila dal lucido fronte, Che cinta di nembi si slancia nel ciel?
Ella ritornò la sera, portando un numero del Corsaire, nel quale si raccontava, che il dottor conte di Nubo era partito per la Svizzera e che il dottore Pinel l'aveva rimpiazzato presso della principessa di Lavandall, la di cui ragione dava segni di smarrimento funesto dopo una lettera ricevuta dalla Russia. Maud, profondamente abbattuta, gettò il giornale nel fuoco.
Roma con le sue rovine ti ammaestra che pari fato attende quel popolo il quale recandosi a tedio il lavoro stende le mani alla elemosina dei cittadini, e più funesto assai ai doni dei re. La dovizia lasciata dal re Attalo al popolo romano fu proprio la camicia di Nesso, ond'ei rimase incenerito. Benefattore della umanit
Quel giorno funesto era un sabbato, 10 del mese di Ab: ed allora al tintinnìo delle armi, al grido dei combattenti, al gemito dei moribondi, ai clamori di vittoria degli uni, alle grida di disperazione degli altri si univano le voci strazianti dei cittadini che vedevano consumarsi «la casa dei secoli», e con essa il più caro dei loro pensieri, l’orgoglio dei loro cuori, la speranza della loro vita. Il secondo Tempio fu distrutto nello stesso preciso giorno, in cui 658 anni avanti era stato incendiato e distrutto il primo da Nabo-Sar-Adan generale di Nabucco. La citt
POPPEA E crede il popol stolto, ch'io la di lei pietá?... NER. Sempre arte, sempre? Non ferro mai? TIGEL. La men probabil cosa, vera talvolta al popol pare. O stanco fosse, o convinto, a queste varie voci, ei rattemprò di sua ribelle gioja il gran bollore in parte. Il dí frattanto si muore; e fian segnal funesto l'ombre di ragioni ben altre.
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