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Aggiornato: 22 giugno 2025


In quei viali, a riva del mare di Mergellina, si riunivano i giovanotti, lazzaroni, operai, artigiani, contadini dei dintorni di Napoli, con le ragazze degli stessi ceti. Quindi, tutta quella gioventù se ne andava in gazzarra, cantando e danzando la tarantella, dal lato della grotta di Posilipo. La grotta è un lungo tunnel del tempo dei Romani che fora la collina di Posilipo.

Era vantaggio non giammai fondarsi Tuoi regii alberghi e tue superbe mura, Rodi, s'al mondo acerbamente farsi Doveano specchio di crudel ventura. O pensier di mia vita al vento sparsi! Ma quale alma qua giù vive secura? Ciascuno in terra è condannato in guai; E fora meglio non ci nascer mai.

Plu. Io son qui presto quel che vuoi, comando. No. Io ti comando, Pluto, che in breve hora Tenti Chyreresis, de l'amor: mio Ch'io non trarotte più, dil seggio, fora Et fa che muti in tutto, il suo disio E che la voglia, quel che hora, non vole Hor va, che fin, che, torni, te expetto io Et sappimi ben dir, se la si dole Mentre che la molesti, e torna tosto E nota ben, suoi cenni, e sue parole Vanne veloce, & fa quel che thi imposto.

Cadon le schiere d'ogni orgoglio emunte, Difese invan dall'orrida mitraglia E dal filo dei brandi e dalle punte. Che in mezzo ad esse rapido si scaglia E tronca e fora e penetra e calpesta Sin che l'ultime file apre e sbaraglia; Poi sotto la vulcanica tempesta Assal col brando nella destra eretto De' grossi bronzi la trincera infesta. GIANNI. La Battaglia di Marengo.

<<Prima ch'io de l'abisso mi divella, maestro mio>>, diss'io quando fui dritto, <<a trarmi d'erro un poco mi favella: ov'e` la ghiaccia? e questi com'e` fitto si` sottosopra? e come, in si` poc'ora, da sera a mane ha fatto il sol tragitto?>>. Ed elli a me: <<Tu imagini ancora d'esser di la` dal centro, ov'io mi presi al pel del vermo reo che 'l mondo fora.

«Nel tempo che ’l buon Tito, con l’aiuto del sommo rege, vendicò le fóra ond’ uscì ’l sangue per Giuda venduto, col nome che più dura e più onora era io di l

Se ’l primo fosse, fora manifesto ne l’eclissi del sol, per trasparere lo lume come in altro raro ingesto. Questo non è: però è da vedere de l’altro; e s’elli avvien ch’io l’altro cassi, falsificato fia lo tuo parere. S’elli è che questo raro non trapassi, esser conviene un termine da onde lo suo contrario più passar non lassi;

A questo modo se trattano li omini nelle vie publiche che stanno a pernoctare in gaudio, eh, latroni insolenti? RUFINO. Aspettate un poco. PRUDENZIO. Ah cane villatico! Latri da longa con li lapidi, eh? Trucidatore publico! pusillanimo! MASTRO ANTONIO. Vo' tornarme indrio aziò non me daga qualche botta nel cavo. MALFATTO. Vedete che starete de fora. PRUDENZIO. Ah ribaldo! Vieni a oprire.

20 E qui si leva, e di nuovo l'abbraccia, e, come figlia, bacia ne la fronte. vengono tutti con allegra faccia quei di Mongrana e quei di Chiaramonte. Lungo a dir fôra, quanto onor le faccia Rinaldo, che di lei le prove conte vedute avea più volte al paragone, quando Albracca assediar col suo girone.

si` ch'io vedea di la` da Gade il varco folle d'Ulisse, e di qua presso il lito nel qual si fece Europa dolce carco. E piu` mi fora discoverto il sito di questa aiuola; ma 'l sol procedea sotto i mie' piedi un segno e piu` partito. La mente innamorata, che donnea con la mia donna sempre, di ridure ad essa li occhi piu` che mai ardea;

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