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E poco più si dissero fino a Genova, mentre, ansando e sbuffando, il convoglio passava di tunnel in tunnel.

Per la strada che su e giù serpeggia fra colline boscose, roccioni e montagne formiamo uno strano treno impazzito in fiamme, che disprezzò i binari e i tunnel per sfrenato amore d'ogni bella curva italiana. Siamo anche divenuti una fantastica macchina dell'anno 3000 composta d'un serpeggiante tubo mostruoso, forato da mille bocche fumanti e corrente sopra la sua infinita orologeria di ruote.

La ribellione delle criniere e il voluminoso sforzo delle groppe inarcate a leva scolpivano le facciate. La loro forza di torrente, scavando il selciato, trasformò le vie in altrettanti tunnel dalle vôlte scoppiate.

Oltre ad altri ingegni di guerra, il capitano Kauffman avea con se due furgoni pieni di materia incendiaria e di dinamite, che dovevano servire a una importantissima operazione della quale si faceva un gran segreto; e che consisteva noi far saltare un tunnel della ferrovia di Strasburgo.

Pensate, mi dice Grazioli, 200 arditi di Reggio Emilia sbandati dopo Caporetto, venuti dagli ospedali hanno lanciato alcuni mesi fa delle bombe in una stazione e l'hanno saccheggiata. Sentendosi troppo pigiati sul treno che li portava si sono arrampicati sul tetto dei vagoni. Viaggiarono così 50 Km. Si dovette fermare il treno prima di un tunnel per non massacrarli.

16 Nausea della linea curva, della spirale e del tourniquet. Amore della retta e del tunnel. Abitudine delle visioni in scorcio e delle sintesi visuali create dalla velocit

In quei viali, a riva del mare di Mergellina, si riunivano i giovanotti, lazzaroni, operai, artigiani, contadini dei dintorni di Napoli, con le ragazze degli stessi ceti. Quindi, tutta quella gioventù se ne andava in gazzarra, cantando e danzando la tarantella, dal lato della grotta di Posilipo. La grotta è un lungo tunnel del tempo dei Romani che fora la collina di Posilipo.

Chi non ha visto piovere a Londra, non ha visto Londra; ed io ebbi questo piacere la mattina che andai a vedere il tunnel sotto il Tamigi. Capii allora come con quel tempo, si possa esser presi dalla tentazione di tirarsi una pistolettata.

Ed ecco gli usignoli saltellare fuori dai piccoli tunnel fronzuti e inoculare l'adamantino sangue del loro canto nelle ramificate arterie del silenzio, sotto le palme che spandono l'anima sognante del Nilo. Giungono i primi invitati: ufficiali e soldati mutilati. Il loro incedere ha un ritmo sincopato sulla ghiaia scricchiolante dei viali.

Attraversammo il binario, continuammo lungo la linea ferroviaria fin quasi all'imboccatura di un tunnel e voltammo a destra, per lo stradone carrozzabile che i finalborghigiani chiamano delle «catene», perchè è percorso dai galeotti che vanno e vengono dalla Casa di pena.