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Aggiornato: 6 luglio 2025
L'autore ha in odio di mostrare la natura spaventosa, nelle sue commedie come colui che inventa Racconti, Tempeste e simili scempiaggini del genere.» Ma i lettori contemporanei si troveranno più d'accordo col Warburton il quale osserva che «La Tempesta e il Sogno di una notte di mezza estate sono i più nobili sforzi di quella sublime e miracolosa immaginazione particolare allo Shakespeare, che si libra oltre i limiti della natura senza perderne il senso o più propriamente trascina la natura fuori di quei confini che ella stessa si era stabiliti».
Bisogna che voi ritorniate a Parigi, prima che le nostre idee possano avere qualche rapporto. Ma, a proposito di Venezia, ho quasi voglia di andarci nella prossima estate. Può darsi ch'io diventa padrone della casa di cui vi parlava, e che dicono bellissima. In tal caso rimetterò i miei progetti di abbellimento all'anno venturo, e mi lascierò trascinare a passare qualche mese di più in Italia.»
La Miseria dalle scarne mani, e sua sorella, la Solitudine dagli occhi allucinati, spinsero Nancy nella nebbia di un altro anno sterile e triste. Ed ella andò, mite, con i suoi tacchi storti ed il suo vestito marrone, traverso un'altra estate, un altro autunno, un altro inverno. Ed ora ecco l'aprile! Aldo restava assente talvolta per delle settimane intere.
Quella? mi dissero, come ne parlavo una volta tra conoscenti Quella è donna Clorinda. Finalmente la ripescai, una sera di estate, in una taverna di Piazza Francese. La vecchia v'era seduta in fondo, quasi accanto al focolare, e di faccia a lei, alla medesima tavola, cenavano due facchini del Molo Piccolo e un soldato della vicina caserma.
In estate maturano le biondeggianti messi, i frutti i più squisiti, le tinte si fanno più scure e intense; tutto insomma partecipa al cambiamento che il sole di giugno opera nei campi. Fra i piaceri che si possono godere nell'estate figurano le passeggiate di buon mattino e di sera in campagna. Queste passeggiate sono piacevolissime per coloro che sanno gustare le pure gioie campestri.
È una donna che amo da cinque anni di un amore intermittente; l'incontro ogni estate alla stagione de' bagni, ma sai, gli amori ai bagni sono tele di ragni, un soffio li sfonda. Quest'anno ho preso la mia licenza in primavera apposta per coglierla qui.
I donativi venivano, ma eran gocce d’acqua sulla terra riarsa dal sole di estate; altri ne chiedeva, ed altri ottenevane straordinarî, accresciuti da contribuzioni che assumevano nomi diversi con insidiose lusinghe. ¹⁴⁷ Provviste del Senato, a. 1779-80, p. 20. La Deputazione del Regno pagava ed avrebbe pensato alla riscossione!
Sentiva che i giorni lieti erano finiti. Fra la sua vita presente e quella di qualche mese prima vi era un abisso; allora ella viveva in pieno sole, respirando con delizia l'aura della gioventù; tutto le piaceva, tutto la divertiva, tutto aveva uno scopo ed ella sorrideva a tutto. La sua giornata era tutta occupata; l'amore illuminava ogni cosa con il suo raggio immortale; tutte le persone che l'avvicinavano l'erano simpatiche; dovunque si trovava nel proprio elemento. Ora invece, ad ogni nuovo mattino che veniva a risvegliarla doveva aprire gli occhi dolorosamente, domandando a sè medesima a che serve la vita; si alzava, si vestiva macchinalmente; parlava e le sembrava che il linguaggio che udiva non fosse il suo, si sedeva al letto di sua madre e quasi non se ne moveva che per andare a pranzo con gli altri, il che era un piccolo supplizio quotidiano. Poi, alla sera, appena lo poteva, si chiudeva nella sua stanza, scriveva tristamente ad Alberto, non più con l'espansione dei primi tempi, ma nascondendogli le sue pene per non annoiarlo inutilmente, e poi cercava il sonno. Si vestiva alla mattina e si svestiva alla sera, nè più si curava di quella eleganza sua propria che era uno dei distintivi del suo carattere; non le rimaneva che quella parte che nulla poteva toglierle. Se qualcuno di coloro che l'avevano incontrata a caso sulle montagne della Svizzera, con la veste grigia sollevata sopra la sottana rossa, l'occhio pieno di luce e di allegrezza, il piede fermo e il passo agile, la guancia rosea di gioventù e di salute l'alpenstock alla mano e il cappellino tutto coperto di rose selvatiche; o nella sua piccola villa, di estate, tutta avvolta in una mussola fresca, leggera, che scorreva sveltamente sulla minuta sabbia dei viali, mentre si metteva le due mani alla bocca per chiamare Alberto dalla sua stanza del primo piano la rivedesse ora, crederebbe avere dinanzi agli occhi qualcosa di somigliante alla visione di prima come l'ombra alla realt
Ma perchè, poi, s'aveva a parlare di conti sbagliati? E non si dava forse troppa importanza ad un elemento, fastidioso sì, più fastidioso delle mosche in estate, ma non certamente essenziale nella vita? Un fiore non fa primavera; e una quistioncella tra frati non doveva credersi il finimondo.
Scrisse la ricetta, poi continuò: Mi pare che Monsignore posseda un poderetto in Valtellina? Oh, rispose mio zio, una casetta e pochi campi. Benissimo. Nella prossima estate bisogna visitare la casetta e andare ai bagni di Bormio. Sono tanti anni che non mi muovo da Milano.... E appunto per questo bisogna rompere le abitudini troppo regolari, per ristabilire le forze.
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