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Aggiornato: 19 maggio 2025


PIRINO. Questo secreto l'ho provato molte volte e non mi è riuscito. FORCA. Perché non sai tutte le cerimonie che vi si convengono; overo farò esperienza di una certa onzione. PIRINO. Che onzione? FORCA. Medolle di ossa di bue cotte in certi pasticci, grasso di caponi in suppa, e la domenica mattina a digiuno li ongerò la gola.

Veronica entrò nella stanza, portandomi del caffè e latte caldo, del pane abbrustolato e del burro, volendo che non partissi digiuno. Cure affettuose d'una povera donna che non mi doveva nulla, e che pure ebbe sempre tanti delicati riguardi per me.

«Io son d’esser contento più digiuno», diss’ io, «che se mi fosse pria taciuto, e più di dubbio ne la mente aduno. Com’ esser puote ch’un ben, distributo in più posseditor, faccia più ricchi di che se da pochi è posseduto?». Ed elli a me: «Però che tu rificchi la mente pur a le cose terrene, di vera luce tenebre dispicchi.

«Sfido io! rispondeva un altro: o che vuoi che si mostri di gamba malata? «E chi s'era mai accorto, entrava a dire un terzo chi s'era mai accorto che fosse così bella! Quando noi si tornava da far legna, e la si incontrava con la sua zia, mi pareva un digiuno comandato. «Hai a dire, che ne' suoi panni d'allora, pareva una santa che parlasse cogli occhi!

Mentre fantasticava in queste stravaganze, agitato dalla passione fomentata dalla collera, dal lungo digiuno, dalla notte insonne, vide Andrea che usciva di casa collo schioppo in ispalla.

E non va bene restar tanto a stomaco digiuno; segnatamente voi altre donne, che mangiate come gli uccellini, e avete bisogno di nutrirvi più spesso. Questo ve lo ha detto anche il medico. Ma ieri, Dio ci abbia in grazia, bisognava far la pasqua, bisognava prendere la comunione.... Credo che sia la prima, dopo quindici anni; osservò il generale, ghignando. Ettore! Voi dite i miei peccati.

Dopo un digiuno di dieci ore, dopo la gita in mare e la passeggiata sotto il sole che gi

Improvvisamente, colla testa pesante per quel digiuno di quasi due giorni, la fanciulla non seppe più pensare, come sotto una di quelle sensazioni di sonno così soverchianti nei bambini; un freddo le stringeva lo stomaco e un torpore le saliva simile ad un'ombra sino agli occhi. Poi le sembrò di vedere la luce della candela avvampare in un incendio, che subito si spegnesse.

E segui`: <<Grato e lontano digiuno, tratto leggendo del magno volume du' non si muta mai bianco ne' bruno, solvuto hai, figlio, dentro a questo lume in ch'io ti parlo, merce` di colei ch'a l'alto volo ti vesti` le piume. Tu credi che a me tuo pensier mei da quel ch'e` primo, cosi` come raia da l'un, se si conosce, il cinque e 'l sei;

<<Io son d'esser contento piu` digiuno>>, diss'io, <<che se mi fosse pria taciuto, e piu` di dubbio ne la mente aduno. Com'esser puote ch'un ben, distributo in piu` posseditor, faccia piu` ricchi di se', che se da pochi e` posseduto?>>. Ed elli a me: <<Pero` che tu rificchi la mente pur a le cose terrene, di vera luce tenebre dispicchi.

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