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Aggiornato: 11 giugno 2025
Lungo la notte fredda vegliano le bronchiti, le polmoniti, ed altre cose feroci che la Natura sparge e contro cui la sua povera mimma aveva le più limitate difese.
Il duce germanico, Odoacre, avendo, nel 476, messo fine all'esistenza dell'Impero romano d'Occidente ed essendosi proclamato primo re d'Italia, governò con saggezza e fermezza in Ravenna, quando fu attaccato da Teodorico. Per tre anni si difese gagliardamente; obbligato, infine, ad arrendersi, fu massacrato nel suo palazzo per ordine del vincitore, nonostante i patti della capitolazione.
L'Orazio Romano le avrebbe difese contro un esercito e si sarebbe lasciato fare a pezzi per loro.
Quest'elmo, un panzerone di ferro e un'anima d'acciaio sul petto, bracciali, cosciali e schinieri di ferro, erano le difese del cavaliere; daga, e spada soda, lancia a posta sul piè della staffa, erano l'armi di offesa. Nomi diversi, secondo i tempi e le fogge del loro armamento, avevano i fanti. Portavano giaco e cervelliera di ferro, spada e mazza, oppure una picca di smisurata lunghezza.
Or non più, non più voglio idolatrìa, Supremamente amar voglio te solo, Benchè ogni fido tuo caro a me sia. Ma perdona se pure infra lo stuolo Delle tue creature predilette Una più ch'altre sulla terra io colo. Ella a fere calunnie non credette, E mi difese da' nemici miei! Ella a ben far tutti i suoi passi mette, Ella è mia guida, il nostro Sol tu sei! Et benedictae reliquiae tuae!
Chi difese due volte, nell'agosto del 1848 e nel maggio del 1849, Bologna contro gli assalti dell'Austria? Il Popolo. Chi salvò nel 1849, in Roma e Venezia, l'onore d'Italia prostrato dalla monarchia colla consegna di Milano e colla rotta di Novara? Il Popolo.
Ho troppi dolori sull'anima, perchè le scalfitture della calunnia vi possano; e per morire senza rimorsi, parmi che basti trovarsi in pace colla propria coscienza e con Dio. A me dunque poco importa di quelle accuse; nè, se importasse, vorrei scendere, profanando, a lunghe difese e recriminazioni in queste pagine sacre alla memoria d'uomini superiori a tutti noi quanti siamo.
Fu un vero miracolo. Però anche il duca vi contribuì.... Egli, la cui durezza mi fece tante volte orrore, il cui sentire differiva tanto dal mio, mi credette quando tutto mi accusava; mi difese. Lo so, e questo mi riconciliò con lui. E voi, conte, dubitaste di me?
Valentissimi gl'ingegneri francesi, e indefessi non menochè intrepidi gli esecutori; riparato il guasto fatto alle opere loro dalle nostre artiglierie costruiscono la terza batteria e l'armano di obici per battere con fuochi verticali i bastioni sesto e settimo; i Romani dal canto loro compiscono le trincee del Vascello, altre ne imprendono a sinistra di porta San Pancrazio a fine d'impedire, caso mai che qualche sortita venisse respinta, che vinti e vincitori entrassero in Roma alla rinfusa; ripigliasi il fuoco nel giorno sesto, e con maggior furia di prima, anco il cielo si commuove e piglia parte alla lotta; tempesta in terra, tempesta in cielo; fuoco, e strepito da empire di spavento da una parte e dall'altra; natura ed uomini parevano risoluti a sconquassare il mondo, nè il peggio sarebbe stato se fossero riusciti. Il Vaillant vigilissimo sospettando sorpresa alle ville Corsini, e Valentini asserraglia le prossime strade, e si avanza senza intromissione; non così i Romani i quali cominciano opere grandi, e per certo utilissime, ma poi lo smettono o che mancasse loro la costanza o piuttosto, come credo, la potenza; per siffatta guisa idearono erigere un trincerone il quale servisse a mo' di piazza di arme dove milizie nostre ad ogni evento si assembrassero per contrastare al nemico, il quale, superate le trincee giungesse e scacciarne i difensori; ed altre più difese si disegnarono, ed anco fu statuito condurre a termine per asserragliare le strade, forare le case onde porgersi aita scambievole giusta la imminenza del pericolo per quinci rifuggire senza danno o con poco nella citt
Prima però di continuare il mio racconto mi è forza spendere alquante parole intorno a Prospero Farinaccio, che sta per essere tanta parte nella catastrofe di questa storia, e dire chi egli si fosse, e quali cagioni lo muovessero a zelare così le difese dei Cènci.
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