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Aggiornato: 12 giugno 2025
Quando però essa fu sulla soglia, volle pigliarsi la sua vendetta: e indicando un'ombrella dal manico a becco d'oca che il capitano soleva portare in viaggio, disse colla bocca amara: Però le bugie hanno il becco d'oca. Carlinetto non la lasciò finire e chiuse l'uscio con fracasso sul muso della megera. Allora tutti si abbassarono per trarre il povero avanzo di Crimea dal suo nascondiglio.
L'uomo può prendere moglie senza perdere i caratteri indelebili dell'amicizia, i quali sono immarcescibili. Rispondete subito al vecchio Carlinetto detto 'legrìa. Povero figliolo! disse il prete se la andasse a buon cuore, sarebbe il re dei re. Credete proprio che gli si faccia un buon servizio ad accettare? Siamo quattro bocche. E che bocche!
Il prete aveva gli occhi pieni di lagrime. La serata finì allegramente. Carlinetto si ricordò che l'avvocato Chiodini aveva portato un panettone fresco comperato da lui stesso nella bottega del Biffi. Mandò a pigliarlo in anticamera e subito dopo l'Immacolata entrò col bel cartoccio bianco sopra un vassoio e con un coltello per l'incruento sacrificio.
Il ridere elettrico e d'un suono metallico con cui Carlinetto accompagnò il suo racconto, cominciò a far solletico anche al cuore mal disposto dei soliti. Il Cavaliere a ridere faceva ah, ah, ah... Il prete: oh, oh, oh, mostrando tutti i denti e la immensa cavit
Dopo che Carlinetto ebbe stappata una bottiglia di Siracusa, il vecchio teologo divenne un padre Segneri. Le citazioni latine traboccavano a proposito e a sproposito dalla memoria scossa in una giuliva ed insolita emozione, come l'acqua da una spugna che tu spremi colla mano.
L'avvocato più balordo di prima girava intorno gli occhi affumicati, come un uomo che si sveglia e si trova seduto su un cataletto. Questo episodio fece dimenticare la Ludovina e la serata finì serenamente a onore e gloria di Carlinetto. Quando i vecchi giovinastri furono nella via, il vento gelato che soffiava dal Sempione sbattè loro in faccia un villano nevischio.
Una volta non ci mancava mai anche Carlinetto, detto 'legrìa, sempre giovine e sempre biondo, sebbene camminasse anche lui verso l'et
Insomma Carlinetto sarebbe stato dimenticato per sempre, se la sera del diciotto dicembre, tre anni dopo il matrimonio di quell'asinaccio, Battistone non avesse domandato, spiegando un foglio sul tavolino: Indovinate chi mi scrive. Nessuno era indovino. È Carlinetto che scrive. Ahi! Campane a stormo! Tutti pensarono che il povero ragazzo venisse a invocare la misericordia dei vecchi amici.
Vado a vedere se trovo un ortolano aperto... Oh! oh! esclamarono i soliti. Che cosa vuoi? che mi nasca un figliuolo con una carota al posto del naso? le donne bisogna contentarle quando sono in certe condizioni. Così dicendo, mi salutò e svoltò per la piazza Castello in cerca della carota. O povero Carlinetto!
Quello della carota? No... suo fratello, Eh! eh! eh! Carlinetto si appoggiò al pianoforte per rider meglio. L'ho poi trovata la carota quella famosa notte soggiunse, rivolgendosi al Cavaliere ma ho dovuto picchiare alla porta di tre erbivendole, finchè ne trovai una più pietosa che me la buttò dalla finestra.
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