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Aggiornato: 12 giugno 2025


Vecchi giovinastri! brontolò il portinaio, quando tornò sotto le coltri accanto alla sua vecchia cuffia. Il giorno di Natale don Procolo e il Cavaliere, incontratisi sull'angolo di via Porlezza, si avviarono insieme verso la casa di Carlinetto, che dava sul fianco del teatro Dal Verme colla vista delle piante e della nebbia di piazza Castello.

Dunque non è meraviglia se, con tutto il suo latino, anche don Procolo non sapesse trovar di meglio che la solita frase: Ho piacere di fare la sua conoscenza..... E io ho piacere di conoscere i miei più tremendi rivali. Carlinetto parla sempre di loro come di antiche amorose. Fra noi dunque ci dovrebbe essere della ruggine e della gelosia, ma oggi è giorno di pace.

Al Cavaliere avvezzo al lusso grandioso di casa sua, quell'addobbo limitato di «volere e non posso» parve un altro segno della strettezza in cui s'era cacciato a vivere il povero Carlinetto; e dètte al prete un'occhiata che voleva dire ancora: povero diavolo! Il prete invece abituato a dormire in una tana, rispose con una occhiata di meraviglia.

Carlinetto condusse l'avvocato a contemplare la Madonna della seggiola. Anche don Procolo, dopo aver scaldata un poco la schiena al fuoco, dolcemente ispirato dal profumo del caffè, cominciò una predica dolce come la mostarda sulla santit

Non saranno tutte vere le storie che si contano, ma è certo che, se Carlinetto potesse tornare a fare il quarto a tarocco, darebbe la sua met

Ludovina non vuole che vada a pranzo fuori di casa senza di lei. Mandami il telegramma dello zio Catarro. Chi è questa sora Ludovina che non vuole? chiese Carlinetto. È la Perpetua, la serva padrona brontolò il prete. Non ti ricordi quella contadina grassa come una pollastra, che cammina come una trottola? Quella di Vercurago? Bravo!

Erminia fece sedere don Procolo al posto d'onore. Fra lui e il Cavaliere pose la Paolina. Poi Battistone fra lei e il bimbo. Gli altri in seguito. Bebi, di sei mesi, dormiva in uno stambugietto vicino. Immacolata! gridò Carlinetto. Chi è quest'Immacolata? Vedrete. Una ragazza d'Airolo, un pezzo di montagna con vigna annessa.

Carlinetto gli tolse la roba dalle mani e lo spinse verso il fuoco in mezzo agli altri due, che non cessavano di tormentarlo. Ma in quel momento entrò l'Erminia e i tre vecchi giovinastri si schierarono in fila come i soldati. Carlinetto cominciò le presentazioni.

Carlinetto, invece, detto «'legrìa» con quella sua faccia rossiccia da bambola, con quei suoi occhietti che ballavano dietro gli occhiali, con quel nasino corto e gobbo, col suo argento vivo che gli usciva dalle gambe, co' suoi eh, eh, eh, eh,... che parevan la trombetta dei pompieri, avrebbe fatto ridere i tavolini del Paolo.

Ecco, è persuasa ora che ha visto che non c'è? -disse Carlinetto, affettando un gran sussiego per soffocare la gran voglia di ridere. È contenta ora della bella figura che ha fatto? Vada, si vergogni, alla sua et

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