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Aggiornato: 19 giugno 2025
Fra tutta quella gente, che si affollava a prestar cure alla signora Caruso e al principe della Marsiliana, e che si faceva sempre più numerosa per il sopraggiungere degli operai della tipografia e dei passanti, che entravano liberamente nell'androne della Stampa, non vi fu nessuno che in sulle prime pensasse ad avvertire i pompieri.
Un'ora dopo che il pubblico aveva lasciato il teatro, il cadavere sformato del Tittoli era trasportato sino in riva all'acqua e adagiato nella barca dei pompieri; di lì a non molto si trovava steso sopra una tavola di marmo nella stanza mortuaria dello spedale. L
Lasciatelo vociare! soggiungeva l'agente. E' l'elogio funebre che merita un arnese, com'era quel Bobi... E' affogato... e meglio per lui... Altrimenti ne avrebbe fatte un giorno delle sue... Ricordatevi che nel Corpo dei Pompieri non ce l'avevano più voluto... Era stato un bel regalo per la polizia... Ma credete voi osservò Lucertolo, tutto pensoso che il Carminati sia affogato davvero?
I pompieri lavorando faticosamente, aiutati dai soldati, non potevano tentar altro che d'isolare il palazzo Urbani e la casa della Stampa dal teatro in fiamme; tutto era perduto, perduto irremissibilmente, e il principe, che aveva ripresi i sensi, si aggirava come un pazzo pel cortile, nelle vie che circondavano il palazzo e il teatro, asserragliate dai cordoni di militari, e guardava istupidito quelle braccia operose, che cercavano di salvare almeno i tesori artistici della sua famiglia, e la sede del suo giornale.
Carlinetto, invece, detto «'legrìa» con quella sua faccia rossiccia da bambola, con quei suoi occhietti che ballavano dietro gli occhiali, con quel nasino corto e gobbo, col suo argento vivo che gli usciva dalle gambe, co' suoi eh, eh, eh, eh,... che parevan la trombetta dei pompieri, avrebbe fatto ridere i tavolini del Paolo.
Il capitano Melodia, viso asciutto e tagliente, occhi furbi, languidi di ricco signore romano, ufficiale di cavalleria, volontariamente passato nei bombardieri per amore del pericolo e per onorare il padre senatore. Anima vivacissima piena di allegre pazzie e di buffonate temerarie. Era celebre per le sue bizzarrie e avventure originali. Afflitto da una blenorragia doveva, prima della guerra entrare all'ospedale o fare istruzione ai suoi soldati. Preferì fare istruzione in Piazza d'armi e comandare il suo squadrone stando seduto in carrozzino con a fianco l'attendente. Brandiva la frusta con la mano destra per dare i comandi mentre guidava il suo cavallo con le briglie nella sinistra. Un'altra volta mandato in servizio di pubblica sicurezza in un villaggio di Romagna si fece passare per principe del sangue, ingravidò la figlia del sindaco e passò in rivista, il giorno dello Statuto, pompieri, societ
Arrivano, le porte sono ancora chiuse, passeggiano, vedono giungere gli attori, i pompieri, i carabinieri; appena si aprono le porte, entrano in teatro, è oscuro, sono i primi non importa. Ci sono. Con che orgoglio prendono possesso dei loro posti! Come ammirano tutto! Come esaminano minutamente ogni signora che entra! E quella sera la Marini recitava nella Signora dalle camelie. Comprendete?
Fabio Rosati fu il primo che riacquistasse il sangue freddo, e dopo aver domandato se i vigili erano giunti, si staccò dal fianco del principe per andare al telefono ad avvertire tutte le stazioni dei pompieri.
I pompieri, onorato corpo che vanta nobilissime tradizioni, senza badare a fatiche e pericoli, si moltiplicarono, spengevano incendi, sgombravano via le macerie, demolivano muri, salvavano quanti più potevano dalle case incendiate, trasportavano feriti, lottavano ogni giorno, ogni ora con la furia degli incendi, guidati dal sentimento del dovere e da profonda piet
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