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Il capitano Melodia, viso asciutto e tagliente, occhi furbi, languidi di ricco signore romano, ufficiale di cavalleria, volontariamente passato nei bombardieri per amore del pericolo e per onorare il padre senatore. Anima vivacissima piena di allegre pazzie e di buffonate temerarie. Era celebre per le sue bizzarrie e avventure originali. Afflitto da una blenorragia doveva, prima della guerra entrare all'ospedale o fare istruzione ai suoi soldati. Preferì fare istruzione in Piazza d'armi e comandare il suo squadrone stando seduto in carrozzino con a fianco l'attendente. Brandiva la frusta con la mano destra per dare i comandi mentre guidava il suo cavallo con le briglie nella sinistra. Un'altra volta mandato in servizio di pubblica sicurezza in un villaggio di Romagna si fece passare per principe del sangue, ingravidò la figlia del sindaco e passò in rivista, il giorno dello Statuto, pompieri, societ

Quando si dica che questo quadro fa dare in uno scoppio di risa, se ne dice tutto quello che è utilmente dicibile. Questo Steen è, dopo il Rembrandt, il più originale pittore di figure della scuola olandese; è uno di quei pochissimi artisti che, una volta conosciuti, siano o non siano consentanei alla nostra indole, si ammirino come grandi o si ritengano degni soltanto dei secondi onori, non importa: rimangono impressi, fitti, immobili nella nostra mente per tutta la vita. Dopo aver visto i suoi quadri, non è più possibile vedere un ubriaco, un buffone, uno sciancato, un mostriciattolo, una faccia deforme, una smorfia ridicola, un atteggiamento grottesco, senza ricordarsi di qualcuna delle sue figure. Tutte le gradazioni, tutte le goffaggini dell'ubriachezza, tutto quello che v'è di grossolano e di sguaiato nell'orgia, la frenesia dei piaceri più bassi, il cinismo del vizio più volgare, le buffonate della canaglia più sfrenata, tutte le più bestiali emozioni, tutti gli aspetti più ignobili della vita della bettola e del trivio, ei li ha ritratti colla brutalit

Ma la madre Abadessa dice che l'opera è invenzione del demonio fece Cardello, che all'idea di dover rifare le buffonate di Peppe-Nappa e di Tartaglia davanti a quell'uditorio temeva d'impappinarsi e di sentirsi morire le parole in gola. L'Abadessa chi sa che cosa s'immagina! Quel che fa ridere non è peccato.

L'idea di piacerti.... balbettò l'infelicissima. Hai sbagliato. Mi dispiaci enormemente. La paura del tuo disprezzo.... hai amato tante donne intelligenti e fini.... io sono una creatura volgare.... Mi sei piaciuta come eri: non ti guastare. Smetti tutte queste buffonate. Tu non ti puoi cangiare. Oh Dio! singhiozzò la poveretta. E ringrazia il Signore, invece, che non ti cambia.