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Lo Steen ci ha otto quadri, fra i quali il suo ritratto, che lo rappresenta giovane, bello, lungochiomato, e con un'aria quieta e meditabonda, che par che dica: No, stranieri, non fui un dissipato, non fui un ubbriacone, non fui un cattivo marito: fui calunniato; rispettate la mia memoria.

Avrei voluto vedere, a Delft, la casa dov'era la birreria del pittore Steen, e dove egli prese probabilmente quelle sbornie famose, che furono oggetto di tante questioni fra i suoi biografi. Ma il mio ospite mi disse che non ce n'era memoria. Però, a proposito di pittori, mi diede la gradita notizia che io mi trovavo in quella parte dell'Olanda compresa fra Delft, l'Aja, il mare, la citt

Eppure v'è un artista che fece discendere questo genere di pittura anche più basso che lo Steen, e fu Adriano Brouwer, uno dei più famosi scapestrati dell'Olanda. Costui fu discepolo di Francesco Hals, e s'ubbriacava con lui una volta al giorno, finchè perseguitato dai creditori, fuggì da Amsterdam ad Anversa, dove lo arrestarono come spia, e lo cacciarono in prigione. Il Rubens lo fece uscire, e lo raccolse in casa sua; ma il Rubens menava una vita ordinata, e il Brouwer che voleva correre la cavallina, lo piantò. Andò a Parigi, e l

Quando si dica che questo quadro fa dare in uno scoppio di risa, se ne dice tutto quello che è utilmente dicibile. Questo Steen è, dopo il Rembrandt, il più originale pittore di figure della scuola olandese; è uno di quei pochissimi artisti che, una volta conosciuti, siano o non siano consentanei alla nostra indole, si ammirino come grandi o si ritengano degni soltanto dei secondi onori, non importa: rimangono impressi, fitti, immobili nella nostra mente per tutta la vita. Dopo aver visto i suoi quadri, non è più possibile vedere un ubriaco, un buffone, uno sciancato, un mostriciattolo, una faccia deforme, una smorfia ridicola, un atteggiamento grottesco, senza ricordarsi di qualcuna delle sue figure. Tutte le gradazioni, tutte le goffaggini dell'ubriachezza, tutto quello che v'è di grossolano e di sguaiato nell'orgia, la frenesia dei piaceri più bassi, il cinismo del vizio più volgare, le buffonate della canaglia più sfrenata, tutte le più bestiali emozioni, tutti gli aspetti più ignobili della vita della bettola e del trivio, ei li ha ritratti colla brutalit

Studiò da principio alla scuola di Van Goyen, paesista di grido; ma il genio operò assai più in lui che lo studio; egli indovinò le regole dell'arte sua; e se qualche volta ha dipinto un po' troppo nero, come dice uno dei suoi critici, la colpa è di qualche bottiglia di più bevuta a desinare. Non è lo Steen il solo pittore olandese che abbia la reputazione, meritata o no, di beone.

V'è un bel quadretto dello Steen, che rappresenta un medico il quale finge di far l'estrazione della pietra a un malato immaginario: una vecchia raccoglie le pietre in una catinella, il malato strilla disperatamente e alcuni curiosi guardano sorridendo da una finestra.

Non v'è altro da vedere a Leida. Il mulino in cui nacque il Rembrandt non esiste più. Delle case dove nacquero i pittori Dow, Steen, Metzu, van Goyen e quell'Otto van Veen ch'ebbe l'onore e la disgrazia d'esser maestro di Paolo Rubens, non si conserva alcun ricordo. Si può vedere ancora il castello di Endegeest dove soggiornarono il Boerhaave e il Descartes; questo per parecchi anni, durante i quali scrisse le sue principali opere di filosofia e di matematica. Il castello è posto sulla via che da Leida conduce al villaggio di Katwijk, dove il vecchio Reno, i cui varii rami si riuniscono in un solo uscendo dalla citt

Il genere intimo è rappresentato nel Museo dell'Aja, oltrechè dal Dov, da Adriano van Ostade, dallo Steen, e dal Van Mieris il vecchio.