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Aggiornato: 10 giugno 2025
Presi in mano la penna, per confutare la lettera di mio zio scrissi d'un fiato dieci pagine assurde, piene di sarcasmi, di cinismo, d'invettive, di bestemmie contro l'amore e il matrimonio, la fede e la virtù, i neonati e la rettorica, le donne, i canonici e il diavolo. Poi le rilessi, le lacerai, e gettandole sul fuoco accesi il sigaro, e mi misi a correre sulla montagna attraverso la neve.
Alcune figure sinistre e brutali restavano a parte o abbordavano gli altri con cinismo, sapendosi temuti.
E tacque, incapace di commentare un fatto così eloquente. La Virginia restò un momento sbalordita; ma poi, con tetro cinismo, la sua voce quasi fischiante uscì in questa esclamazione: A san Martino io non ci sarò più!... L'ha detto anche a te? si lasciò sfuggire Pietro. Chi?! Il dottore?! Dunque è vero?... Non ci sarò più?!...
Se la stella dell'amore brilla sopra un cranio, io credo che anche le mascelle, che paiono spolpate per ghignare all'uomo col cinismo del materialista, possono sorridere a Dio col sorriso della fede.
A dirigere l'impresa Depretis con servile cinismo aveva chiamato il conte di Robilant, soldato mutilato e diplomatico peggio che impotente, il quale, ambasciatore a Vienna, aveva procurato al Re lo sfregio di visitare come un vassallo, al quale non si rendono le visite, l'imperatore d'Austria.
Avanti, grida Tonio ai cocchiere; e mentre i cavalli si rimettono in via, il servo dandosi contento una fregatina di mani raggiunse Piero che seguiva la biondina a qualche tratto di cammino. È riuscita? chiese Piero. A meraviglia, rispose l'altro con brutale cinismo. Neppur un grido? Nulla. Ed ambedue entrarono nella vicina bettola a gozzovigliare il vil prezzo del loro vilissimo delitto.
Sciocco, ma quella gente moverebbe un dito per alleviarti un dolore? E Tu giovane, scettico e freddo e pieno di posa, sai Tu come mi agghiacci l'anima col tuo cinismo scientifico? Sei artista tu? Ami tu? O Lidia, che giornata triste! Nevica ed è freddo. Guardo il tuo ritratto e penso. Quanto ho sofferto dalla sera che io ti vidi, freddolosa, triste, avvolta nello scialle ad oggi!
Nel breviario Romano approvato dal Concìlio di Trento a pagina 498 sez. IV. Notturno II. (edizione di Venezia anno 1740) esiste una lettera di S. Domenico di Guzman, patrono di Torquemada e di Arbuez, diretta a Papa Onorio III, nella quale, con un cinismo spaventevole, con una crudelt
Ecco un furto fatto senza rimorso alla virtù per largheggiare col vizio." Tant'è poichè mi veniva da una bambina poco più certamente pensai di non arrossirne. Il cinismo ha osato bruttare del suo fango le cose più sante, e si è spinto fino all'innocenza ma non così oltre, parmi, che io debba profanare, per legittimarlo parlandone più a lungo, la memoria di quel bacio.
Intorno alle sue labbra carnose, è diffuso il cinismo che si prolunga fino alla radice del naso, dove incomincia una fronte spaziosa, fuggente, giallognola, la quale si increspa ogni volta che parla. Ha le gambe arcuate e ha sempre fame. Tutte le volte che veniva nella nostra camerata gli davamo parecchie pagnotte.
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