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Aggiornato: 13 giugno 2025
Quello è il palazzo de' Rangoni; qui sotto passa il canal grande; quel che vedi lá in capo è il duomo. Hai tu sentito dire «Sarestú mai la potta da Modana?» o vero «Gli pare esser la potta da Modana»? FABRIZIO. Mille volte. Mostratemela, di grazia. PEDANTE. Vedila sopra il duomo. FABRIZIO. È quella? PEDANTE. Quella. FABRIZIO. Oh! Questa è una baia! PEDANTE. Tu vedi.
In questa condizione umiliante si trovavano quel giorno il conte Luca e la contessa Zanze Rialdi, cugini dei padroni, relegati insieme con la loro figliuola Fortunata a una finestra di fianco che dava sul rio e dalla quale il Canal Grande si vedeva solo in iscorcio. Nè la finestra era esclusivamente per i Rialdi, chè anzi essi dovevano dividerla con Don Luigi, precettore del contino Leonardo, e con un'altra signora soprannominata la contessa Ficcanaso per la rara abilit
Questo incidente fece sì che in palazzo Bollati si gustasse meno l'ultima parte, pur così bella, dello spettacolo, quando cioè tutte le barche prima raccolte, ristrette ai due lati del Canal grande, pigliano il largo e formano un suolo galleggiante che copre e nasconde la superficie dell'acqua.
Cercò di scoprire antiche origini d’usi sociali, mise le fabbriche antiche a paragone delle moderne, la basilica di San Marco colla stazione della ferrovia, i marmi antichi col gesso dei nostri giorni, il Ponte di Rialto coi ponti di ferro, che cancellano i palazzi del Canal Grande, come si cancella un conto sbagliato sopra un registro.
Il giorno dopo Leonardo non s'alzò che tardissimo. Affacciandosi a un finestrino che dava sul Canal grande vide un movimento, un'animazione maggior dell'usato, sentì più insistente il grido che l'aveva colpito la notte prima: Viva San Marco! E altri gridi insieme con questo: Viva Pio IX! Viva Manin! Viva la libert
S'affacciò a una finestra e vide il Canal Grande immerso quasi totalmente nell'oscurit
Riguardo ai Persiani esistono vaghe tradizioni di un antichissimo fondaco, situato a S. Giovanni Grisostomo sul rivo che mette al canal grande, dirimpetto al fondaco dei Tedeschi, ma anche queste tradizioni non reggono ad una critica severa. Egli è certo che nel secolo XVII i Persiani albergavano nel fondaco dei Turchi a San Giovanni decollato, ma separati dai sudditi del gran signore.
Il tuo Canal Grande allargato e scavato, diventer
Egli si era avviato da piazza Grande al corso di Canal Chiaro, quando alla prima svolta della strada gli occorse di dover cedere il passo ad un signore, che veniva sullo stesso marciapiede, e che si disponeva ad usargli la medesima cortesia. Affrontati, si guardarono necessariamente, volendo cansarsi a vicenda. Conte! esclamò il vecchio prevosto. Don Pietro! esclamava Gino.
Dopo il lungo deliquio che Alberigo aveva sofferto, per la natura indebolita, le impressioni che riceveva non potevano essere di quell'impeto subitaneo che sospinge a partiti disperati, bensì di quella tristezza profonda e inesplicabile che solleva ed aiuta talvolta le angosce colle lagrime. E i rintocchi di quella campana inondandogli l'anima di una tristezza senza pari, gli fecero pensare che in quel giorno sarebbesi data la sepoltura alla povera sua Valenzia. Uno scoppio di pianto successe infatti a quel pensiero, e senza mai dire una parola, durò di questa maniera quasi tutta la giornata con gran maraviglia e compassione del servo che mai non volle abbandonarlo. Verso sera volle uscire e promesso al servo sul proprio onore, il quale rifiutavasi a lasciarlo andar fuori, che non avrebbe mai più attentato alla propria vita, e però vivesse sicuro, si recò al palazzo Grimani dove alloggiavano i legati del Conte di Virtù per avere da loro licenza di ritornarsene a Milano, ciò che facilmente potè ottenere. Appena messo il piede fuori di quel palazzo, nel punto che stava per saltare nella gondola, vide ciò che non avrebbe mai voluto vedere. A un tiro di balestra del palazzo Grimani, era il palazzo dell'ammiraglio Candiano: dinanzi agli scaglioni di quello, si vedevano quattro gondole in fila, sulle quali risplendevano molti cerei che si riflettevano nell'onda. Nelle due prime erano i frati della regola che cantavano il Miserere; nelle altre uomini e donne che pregavano. Le gondole si avviarono un momento dopo giù per il canal verso San Marco. Ma ciò che fece maravigliare il Fossano, a mal grado della passione insopportabile che lo faceva tremar verga a verga e piangere, con grandissimo stupore degli astanti, fu il vedere la persona dell'ammiraglio ritta e immobile sulle scalee del suo palazzo a vedere la processione mortuaria. La folla delle gondole e delle persone che erano sul canale traendo dietro a quella, in breve tempo il canale fu deserto al tutto. Il Fossano, per ritornare al suo alloggio, doveva passare innanzi al palazzo Candiano, e confuso e addolorato com'era, lasciò che il gondoliere vogasse per l
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