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Aggiornato: 4 luglio 2025
Essendoché nel fare i pagamenti tutte le monete d'una medesima sorte si potranno pesare a libra a libra, sí come ad ogni persona in particolare sará lecito ciò fare per cagione di esse note; e, se le monete non saranno in numero, secondo che dimostrerá la nota, sará necessario aggiungere tante monete dell'istesso valore e lega, che siano una libra giusta.
Non cosí tosto quelle poche parole ebbi detto, una asinina voce, subitamente rumpendo lo aere, con soi pietosi accenti percosse le nostre orecchie. LIMERNO. Ditemi la veritá, Fúlica. FÚLICA. Io son presto. LIMERNO. Donde veniti? FÚLICA. Da Perissa. Per qual cagione questo mi domandi?
A maggior forza e a miglior natura liberi soggiacete; e quella cria la mente in voi, che 'l ciel non ha in sua cura. Pero`, se 'l mondo presente disvia, in voi e` la cagione, in voi si cheggia; e io te ne saro` or vera spia. Esce di mano a lui che la vagheggia prima che sia, a guisa di fanciulla che piangendo e ridendo pargoleggia,
E questi sono de' quali intendo di ragionare, avendo io per sempre nel conteggiarli, ed in particolare sopra il fatto delle monete, la detta compagnia loro per esclusa. La cagione perché si trova men oro che argento, e qual forma o proporzione si trova tra loro.
E i ricordi, i dolci luminosi imperituri ricordi lo incalzavano, nella sera serena, dinanzi al cielo verde come la speranza che ella aveva suscitata nel cuore di lui. Ella aveva spirato la vita nell'anima morta, ella era stata la vita dell'anima sua. Tutto ciò che ella credeva, le cose semplici, le cose buone, le cose eterne, erano state da lui finalmente credute. Ella aveva compito questo prodigio naturalmente, senza volerlo, con la sola virtù della sua presenza, come fa credere alla luce la vista del sole. Ella faceva il bene perchè era nata a farlo. E un sentimento nuovo, inaudito, incredibile, aveva occupato il cuore di lui, un sentimento che avrebbe dovuto essergli cagione di pena intollerabile, ma che invece egli sopportava rassegnatamente, quasi con gioia. Il cupido istinto voleva impossessarsi della miracolosa creatura, averla tutta per sè; la ragione riconosceva che ella non poteva essere distolta dal suo ufficio buono per amore d'un solo. Qual pazzo potrebbe sognare di prendere per sè tutta l'aria? Ed egli non era stato geloso sapendola d'un altro. Aveva pensato che, se era di un altro, ella doveva compiere un'opera fruttuosa; nessuno poteva biasimarla per questo, nessuno poteva distrarla dall'opera sua. Ella conosceva le secrete vie del cuore, sapeva le parole che leniscono e sanano, le parole soavi come un unguento. E l'uomo cui s'era unita aveva bisogno di soccorso; non proseguiva per vie sanguinose un intento inarrivabile? Non sospingeva a lotte tremende le anime miti con l'efficacia di un disperato esempio? Accanto a quell'uomo abbeverato d'odio, per cui la vita umana non aveva valore, che seminava di cadaveri il suo cammino, accanto a quell'uomo era il posto di lei. Nulla di nuovo aveva per lei l'ideale di giustizia e di pace in nome del quale colui levavasi in armi; ella doveva anzi difendere queste cose sante, tutelare la bellezza delle idee dalla contaminazione cruenta, convertire i fanatici, confortare i disperati. Ella era la ragione accanto al sofisma, l'umilt
Tic, tac. CURZIO. Ripichia, ripichia meglio. RUFINO. Che volete pichiare? Questo è un perder di tempo. Tic. CURZIO. Fatti conto ch'el deve dormire. RUFINO. Piú presto deve esser morto. CURZIO. Di questo ne sei cagione tu. RUFINO. E perché io? CURZIO. Perché, se tu lo gastigassi qualche volta, sarebbe piú avertito alle cose mie che non è. Ma non piú.
GIACOMINO. Padre, m'avete a fare un'altra grazia, di perdonare a Cappio, perché io l'ho sforzato a fare quanto s'è fatto. E se Pseudonimo falsificò la sua persona, tutto fu per mia cagione.
«Padre disse Bianca chinando gli occhi, vergognosa di aver lasciato che il frate entrasse pel primo a parlare di colui, che in parte era la cagione di quella sua venuta, egli è gi
Meglio era perdere la robba e salvar me medesimo: da me solo mi difendei dal mare e non seppi difendermi da chi mi rubbò da me stesso! LELIO. Oimè, che veggio? che è quel che raffiguro? CRICCA. Che cagione avete di tanta maraviglia? LELIO. Non vedi mio padre e il vignarolo, il vero e il falso Guglielmo? CRICCA. Sí, che li veggio.
L'anima allor, che 'l novo affetto intende mover d'alta cagione, ogni mortale piacer schernendo, e al ciel battendo l'ale, verso l'amato lume il camin prende: e com'aquila al sol drizzando gli occhi al foco vostro s'erge a la salita, dove alfin pace le promette amore. Deh! siate larga a lei del bel splendore, e porgete al suo volo pronta aita, acciocchè inferma e cieca non trabocchi. Dello stesso
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